Il gruppo “Insieme per Villa d'Adda” è nato nel 1993 per libera iniziativa di un gruppo di cittadini provenienti da esperienze diverse (quasi per nessuno di tipo politico), ma con una comune volontà: mettere a disposizione un po' del proprio tempo e del proprio impegno a favore del paese.

Decisero di incontrarsi per analizzare la vita sociale e civile di Villa d'Adda e per elaborare insieme proposte che potessero migliorare il territorio e la convivenza della comunità. Furono incontri molto partecipati ed aperti a tutti senza nessuna preclusione: nel 1994 la decisione di stendere un programma e di costituire una lista civica che si potesse presentare alle elezioni comunali di quell'anno.

La lista “Insieme per Villa d'Adda” ottenne un ampio consenso da parte dei nostri concittadini e così anche nei due mandati successivi. Il gruppo che si presenta oggi agli elettori è composto solo in parte dalle persone che diedero origine a quest'esperienza: altre se ne sono aggiunte negli anni tra cui diversi giovani. Le persone sono cambiate ma i principi fondanti sono ancora gli stessi e vogliamo fermamente ribadirli oggi, nel momento in cui ci proponiamo ancora per un nuovo mandato amministrativo a servizio del nostro paese.

venerdì 19 aprile 2013

Doppia preferenza e quote di genere: due novità per le Comunali. Ma per i Municipi sotto ai 5mila non vale


Due grosse novità in vista per le elezioni Amministrative che si svolgeranno il 26 e 27 maggio prossimi.


La prima riguarda la presenza bilanciata di quote di genere nelle liste: non solo “quote rosa”, ma il principio è che non vi siano né troppi candidati uomini, né il contrario. 

La seconda novità riguarda invece la possibilità di esprimere non più solo una preferenza, come avveniva in passato, ma due: tutto ciò a patto che nella scheda elettorale si indichi il nome sia di un candidato uomo che di un aspirante consigliere al femminile.

Tutto ciò per via di una nuova legge, la 215 del 26 novembre 2012,  che ha introdotto rilevantissime innovazioni sul rispetto delle quote di genere per garantire l'equilibrio nella partecipazione di uomini e donne nei consigli e nelle giunte comunali.



Che bello, direte voi! Calma, calma... Si tratta, infatti, di disposizioni che però non valgono (se non blandamente) per i Municipi sotto ai 5mila abitanti.

Per l'elezione dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, infatti, l'unica previsione di riequilibrio di genere è  il principio secondo cui "Nelle liste dei candidati è assicurata la rappresentanza di entrambi i sessi" (la legge, tuttavia, non prevede misure sanzionatorie a carico delle liste che non assicurano la rappresentanza di entrambi i sessi). 

Per i comuni dai 5mila abitanti in su, il legislatore ha invece introdotto una quota massima: nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore a due terzi dei candidati in lista. 


Quanto invece alla doppia preferenza (anche questa norma vale solo dai 5mila abitanti in su), si tratta naturalmente di una possibilità in più. Chi vorrà potrà benissimo esprimere la preferenza per un solo candidato consigliere comunale. Chi invece vorrà usufruire della novità, dovrà però scrivere il nome di un uomo e di una donna: in caso contrario (due preferenze per lo stesso genere) il secondo nome non sarà giudicato valido e verrà conteggiata solo la prima delle due indicazioni espresse.

Sarà per la prossima volta, insomma. Forse.

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