Il gruppo “Insieme per Villa d'Adda” è nato nel 1993 per libera iniziativa di un gruppo di cittadini provenienti da esperienze diverse (quasi per nessuno di tipo politico), ma con una comune volontà: mettere a disposizione un po' del proprio tempo e del proprio impegno a favore del paese.
Decisero di incontrarsi per analizzare la vita sociale e civile di Villa d'Adda e per elaborare insieme proposte che potessero migliorare il territorio e la convivenza della comunità. Furono incontri molto partecipati ed aperti a tutti senza nessuna preclusione: nel 1994 la decisione di stendere un programma e di costituire una lista civica che si potesse presentare alle elezioni comunali di quell'anno.
La lista “Insieme per Villa d'Adda” ottenne un ampio consenso da parte dei nostri concittadini e così anche nei due mandati successivi. Il gruppo che si presenta oggi agli elettori è composto solo in parte dalle persone che diedero origine a quest'esperienza: altre se ne sono aggiunte negli anni tra cui diversi giovani. Le persone sono cambiate ma i principi fondanti sono ancora gli stessi e vogliamo fermamente ribadirli oggi, nel momento in cui ci proponiamo ancora per un nuovo mandato amministrativo a servizio del nostro paese.
giovedì 28 febbraio 2013
Una nuova area per la Protezione civile regala ai cittadini anche qualche posto auto in più
venerdì 22 febbraio 2013
Il vicesindaco Carissimi esce di scena: "Adelvalda continui il suo impegno"
giovedì 21 febbraio 2013
Le gestioni associate: un'opportunità da non sottovalutare
Nel 2010 è stata emanata la legge che obbliga i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti a costituire la gestione associata di almeno tre funzioni fondamentali tra quelle individuate dalla stessa normativa. Significa in soldoni che paesi medio-piccoli sono tenuti a far fronte comune unificando servizi come ad esempio la Polizia locale, i Tributi, la Protezione civile e via dicendo.
In ottemperanza a questa disposizione l’Amministrazione di Villa d’Adda ha sottoposto al Consiglio comunale, che le ha approvate (contraria la minoranza), tre convenzioni con il Comune di Carvico con le quali i due Municipi integrano: la gestione dei servizi generali comunali incluso il trasporto pubblico comunale (capofila Carvico), la Protezione civile (capofila Villa d’Adda) e la riscossione dei tributi relativi alla raccolta dei rifiuti (capofila Carvico).
E’ significativo che ora la legge, intendendo creare le condizioni per la riduzione dei costi delle amministrazioni locali, abbia introdotto l’obbligo di realizzare gestioni associate di servizi prettamente comunali costringendo così gli Amministratori sulla via delle razionalizzazioni territoriali; infatti, nonostante gli avvenuti tagli ai trasferimenti dallo Stato ai Comuni, gli Amministratori, tranne eccezioni, sono per lo più rimasti trincerati nei confini dei propri limiti amministrativi anziché perseguire la realizzazione di entità di servizio integrate, al servizio di bacini di utenza ottimali.
Non sarà probabilmente estraneo a questo ritardo il fatto che, soprattutto nei Comuni minori, gli amministratori, senza assolutamente togliere nulla ai loro meriti specifici per cui sono stati eletti dai cittadini, raramente abbiano le competenze professionali per gestire progetti di integrazione delle funzioni e dei processi. Il risultato dell’integrazione devono essere entità di servizio stabili, che sappiano evolvere in modo omogeneo secondo le necessità e gli obiettivi, indipendentemente dall’avvicendarsi delle singole amministrazioni in questo o quel Comune, dalle differenti colorazioni politiche, dalle ambizioni di preminenza di questo o quel Comune.
Una alternativa da non sottovalutare potrebbe essere che, ove non fossero raggiunti obiettivi di stabilità, costo, omogeneità e qualità, emerga la necessità di una ulteriore spinta coercitiva per la quale taluni servizi sarebbero riorganizzati ad un livello superiore (Provincia per esempio) tenendo ben distinte le attività lontane dal cittadino (cosiddette attività di back office) e quelle di relazione ed erogazione agli utenti locali; le prime sarebbero integrate nel livello organizzativo superiore prima indicato, mentre le seconde sarebbero distribuite localmente secondo le necessità contingenti.
A questo punto sarebbe anche utile mettere in fila la sequenza delle fasi progettuali e delle attività proprie di ciascuna fase attraverso le quali si può ragionevolmente giungere ad una integrazione territoriale dei servizi, ma mi limiterò a mettere in evidenza quella che in assoluto è la prima e più importante: costruire le condizioni culturali per cui la prospettiva di integrazione sia compresa, condivisa e supportata da tutti gli amministratori pubblici.
domenica 17 febbraio 2013
Acqua rugginosa: sale in cattedra il vicesindaco Carissimi
Come fatto in questi anni, visto che il problema dell'acqua a Villa d'Adda esiste, di recente ho incontrato nuovamente il Presidente, l'Amministratore delegato e l'ing. Vetere di Hidrogest per fare un po’ il punto della situazione sui disagi dei nostri cittadini e sulle segnalazioni avute.
A loro ho mostrato quanto pubblicato su questo blog e sono rimasti sorpresi da quanto riportato circa la sensibilità del problema dell’acqua ferrosa tra i cittadini di Villa d’Adda in quanto il numero di segnalazioni è risultato molto modesto; alcuni problemi segnalati erano poi di altra natura quale per esempio il grado di durezza (calcare) dell’acqua.
Hidrogest segnala che ogni settimana viene rilevata la situazione di 50 punti di ispezione sulla rete idrica di Villa d’Adda e che vengono operate adeguate operazioni di spurgo con un non modesto dispendio di acqua; inoltre sono stati recentemente sostituiti i filtri a valle dei pozzi di pescaggio.
Sul sito di Hidrogest saranno inoltre reperibili i risultati dei rilevamenti effettuati settimanalmente ai 50 punti di ispezione.
Si è anche convenuto che Hidrogest organizzerà la ricognizione della situazione di ogni punto di erogazione attraverso un questionario distribuito a tutte le famiglie chiedendo la loro collaborazione per segnalare se ai loro rubinetti si verifica o meno il problema dell’acqua rossa, questo consentirà di capire effettivamente l’ampiezza del fenomeno e di riscontrare eventualmente attraverso quali tratte fluisce l’acqua incriminata.
Dalle risultanza di questo rilevamento devono far seguito concrete proposte di soluzione nel breve, medio e lungo periodo, ma, data l’imminente scadenza dell’attuale CdA, si consiglia di riproporre questa tematica al nuovo.
Il vicesindaco Serafino Carissimi
L'amianto, questo sconosciuto. Finora
Rimozione amianto: ecco cosa fare
Il proprietario di un immobile ove sia presente l’amianto (si parla nella quasi totalità di coperture in eternit), non può smaltirlo in proprio, anche se si tratta di una ridottissima quantità, ma deve rivolgersi ad una ditta specializzata e autorizzata che rilasci poi la certificazione di avvenuto smaltimento secondo le disposizioni di legge.
giovedì 14 febbraio 2013
Il problema dell’acqua rugginosa
Se il problema delle perdite lungo la rete idrica sembra, infatti, essere stato risolto, permangono dubbi sulla soluzione del problema della cosiddetta "acqua rossa". Limitiamoci ai fatti: da una parte si riscontra, in maniera costante, nel tempo, una certa sensibilità all’argomento; dall’altra non si hanno tuttavia riscontri circa l’estensione dell’inconveniente a causa delle scarse segnalazioni purtroppo pervenute o in Comune o alla stessa Hidrogest.
Comunque, seppur comprensibile, il problema rimane tale.
Cosa intende fare la lista civica "Insieme per Villa d’Adda"
Pur a fronte di quanto sopra e al di là delle azioni prese dall’Amministrazione comunale e dalla stessa Hidrogest, il gruppo Insieme per Villa d’Adda ha discusso il problema allo scopo di accertarne la reale portata e ipotizzare le possibili o non possibili azioni per una definitiva soluzione.
Fra le varie fonti, segnaliamo il sito lentech.it, che all’inizio dell’articolo riporta:
Si presenta naturalmente in acqua in forma solubile di ferro ferroso (ferro bivalente nella forma dissolta Fe2+ o Fe(OH)+) o in forma complessa come il ferro ferrico (ferro trivalente: Fe3+ che si trova nel precipitato Fe(OH)3). In generale, il ferro non costituisce un pericolo alla salute umana o all'ambiente, ma causa problemi di una natura estetica ed organolettica. Effettivamente, il ferro dà il colore della ruggine all'acqua, quale può macchiare biancheria, interessare attrezzature sanitarie o persino prodotti dell'industria alimentare. Il ferro inoltre dà un gusto metallico all'acqua, rendendola sgradevole per il consumo. Ecc.
Pertanto si suggerisce che questo risultato sia meglio raggiungibile attraverso la distribuzione a tutte le famiglie di Villa d’Adda di una scheda ove ogni famiglia potrà annotare, per esempio nell’arco di un mese, il manifestarsi o il perdurare dell’inconveniente.
martedì 12 febbraio 2013
Piano di Azione per l'Energia Sostenibile
Nota
martedì 5 febbraio 2013
Il nostro blog oggi sul Giornale di Merate
Clicca per approfondire sul sito del Giornale di Merate
venerdì 1 febbraio 2013
Il sindaco Adelvalda Carsaniga: «Pronta a rimettermi in gioco. La mia candidatura è nelle mani del gruppo»
Dato il momento, la domanda è d’obbligo. Il primo mandato da sindaco è prossimo alla scadenza: ti ripresenterai come candidato per la prossima Amministrazione? «Nel nostro gruppo, “Insieme per Villa d’Adda”, la scelta del candidato sindaco è fatta internamente, sentite le diverse disponibilità. Io ho adempiuto al compito che mi è stato affidato cinque anni fa ed ora ho rimesso la mia candidatura nelle mani del gruppo, dando la disponibilità più ampia. Tuttavia voglio ribadire che al di là della persona che sarà chiamata a rappresentare i valori che ci hanno contraddistinto in questi anni, ciò che è veramente importante è che tutta la squadra dimostri aderenza ai principi dell’etica, del buon governo, dell’attenzione alla comunità senza alcuna distinzione tra i cittadini. Se mi sarà chiesto di ricandidarmi, non mi tirerò indietro proprio per rappresentare questi valori».
Quanto tempo hai dedicato all’attività di sindaco in questi cinque anni? «Ricoprire il ruolo di sindaco richiede di essere in prima persona a disposizione dei cittadini quando i cittadini ne hanno bisogno. Inoltre, rispetto al passato, è richiesta una fortissima interazione con le altre realtà locali e con gli enti sovracomunali per rappresentare e far valere gli interessi della comunità. Ho dedicato sistematicamente al ruolo di primo cittadino quattro intere mattine alla settimana, più svariati altri giorni che si sono resi necessari. La riforma degli enti locali ridurrà tuttavia, in Comuni medio-piccoli come Villa d’Adda, l’Esecutivo a soli tre assessori, più il sindaco: in queste rinnovate condizioni sarà necessario essere ancor più presente in Municipio a disposizione dei cittadini, per dedicare tutto il tempo necessario ad affrontare le sempre maggiori problematiche dell’Amministrazione e della comunità».
Tornando al mandato attuale in scadenza, quali sono stati gli obiettivi più significativi realizzati? «Partendo dalla fine, sicuramente l’aver portato a termine un nuovo Piano di governo del territorio a consumo zero di suolo, sul quale anche la minoranza, dopo tanta “opposizione” – perdonate il gioco di parole - alla fine s’è astenuta. E poi opere fondamentali, quali la nuova rotatoria in località Volpino (necessaria per garantire finalmente un accesso in sicurezza alla zona del centro sportivo) o l’allacciamento della rete fognaria comunale al collettore consortile, passando per l’inaugurazione della nuova casa delle associazioni o per l’installazione degli “speed-check” tanto dileggiati da qualcuno, ma che a fronte di una spesa irrisoria hanno per la prima volta dopo decenni consentito di risolvere il grave problema dell’alta velocità lungo le principali strade cittadine (chiedere ai residenti di viale delle Industrie, ad esempio, per credere). Ma soprattutto Istruzione e Servizi sociali si confermano in cima alla nostra agenda politica: sono soddisfatta d’aver mantenuto inalterati standard qualitativi d’eccellenza, nonostante tagli dei trasferimenti statali e drastiche diminuzioni delle entrate in questo periodo di crisi».
Quali invece le principali aspettative non ancora soddisfatte? «Stiamo dando il massimo soprattutto per dar luogo ad alcune migliorie in tema di viabilità e trasporti, al nuovo parcheggio del mercato e per porre le basi al nuovo parcheggio dinanzi alle scuole elementari (le cui aree sono già state acquisite). E poi c’è naturalmente la ristrutturazione del bene di proprietà del Comune più rappresentativo, l’antica “Torre del Borgo”: siamo stati capaci di prendere al volo un ultimo fondamentale treno, a livello di contributi regionali, per riportare all’antico splendore una struttura che nei prossimi anni avrebbe corso un rischio gravissimo, quello d’oltrepassare una soglia “di non ritorno” a livello di degrado e in ultima analisi quindi pesare sulla comunità. E le idee su come far risaltare un simile valore aggiunto per la comunità non mancano, anzi».
Che ne sarà invece dell’Imu? «Ci auguriamo tutti che il prossimo governo riconsideri l’Imu sulla prima casa. La scelta della nostra Amministrazione è stata quella di privilegiare la tassazione sulle proprietà rispetto all’aumento dell’imposizione fiscale sulle persone fisiche. Da qui la decisione di non toccare l’Irpef, intervenendo sull’Imu pur con diverse esenzioni, in primis ad esempio nei confronti di persone anziane che vivono di fatto in casa di riposo. Se le entrate derivanti dall’Imposta municipale unica nel corso dell’anno si riveleranno più alte, rispetto alle stime iniziali, ma soprattutto se il Governo non taglierà ulteriormente i trasferimenti già ridottisi al lumicino, in questo scenario la promessa che sento di fare ai cittadini è quella di riuscire a ridurre l’Imu di qualche punto, soprattutto sulla prima casa, ma anche sulle seconde categorie, per dar slancio anche alle imprese. Crisi, lavoro, occupazione: sono queste, infatti, le nuove emergenze sociali che soprattutto in questo periodo stanno a cuore ai nostri cittadini. Quel che può fare un Comune come Villa d’Adda è continuare a difendere come un baluardo i propri Servizi sociali, cercando di mantenere e semmai provare a implementare tutte le misure anti-crisi in grado di offrire sollievo alle famiglie più colpite da questa sfavorevole congiuntura economica».