Il gruppo “Insieme per Villa d'Adda” è nato nel 1993 per libera iniziativa di un gruppo di cittadini provenienti da esperienze diverse (quasi per nessuno di tipo politico), ma con una comune volontà: mettere a disposizione un po' del proprio tempo e del proprio impegno a favore del paese.

Decisero di incontrarsi per analizzare la vita sociale e civile di Villa d'Adda e per elaborare insieme proposte che potessero migliorare il territorio e la convivenza della comunità. Furono incontri molto partecipati ed aperti a tutti senza nessuna preclusione: nel 1994 la decisione di stendere un programma e di costituire una lista civica che si potesse presentare alle elezioni comunali di quell'anno.

La lista “Insieme per Villa d'Adda” ottenne un ampio consenso da parte dei nostri concittadini e così anche nei due mandati successivi. Il gruppo che si presenta oggi agli elettori è composto solo in parte dalle persone che diedero origine a quest'esperienza: altre se ne sono aggiunte negli anni tra cui diversi giovani. Le persone sono cambiate ma i principi fondanti sono ancora gli stessi e vogliamo fermamente ribadirli oggi, nel momento in cui ci proponiamo ancora per un nuovo mandato amministrativo a servizio del nostro paese.

giovedì 28 febbraio 2013

Una nuova area per la Protezione civile regala ai cittadini anche qualche posto auto in più

Nella carrellata d'interviste che la redazione del blog del gruppo "Insieme per Villa d'Adda" ha deciso di dedicare ad ogni singolo assessore dell'Amministrazione Carsaniga (lo ricordiamo espressione della nostra Lista civica), tocca ora al titolare dei Lavori pubblici Bepi Locatelli. Un primo piano in due puntate, corrispondenti a due interventi che l'esponente della Giunta ha curato da vicino negli ultimi tempi.

Due piccioni con la proverbiale fava. Raggiunto un altro obbiettivo dall’Amministrazione Carsaniga sul fronte della sicurezza e al contempo della viabilità.


Sono ormai da alcune settimane in corso i lavori, dinanzi alle scuole elementari di via Caderico, per l’allestimento di un’area a disposizione della Protezione civile comunale. Al posto del campetto da calcio attiguo al parcheggio all’incrocio con via del Rito, troverà posto un vasto spiazzo che le tute gialle potranno utilizzare in modo polifunzionale in caso d’emergenze sul territorio. Quando però l’area non sarà interessata da attività dell’associazione di volontariato, rimarrà comunque aperta e a disposizione del pubblico, contribuendo significativamente a risolvere il problema della carenza di parcheggi che il comparto scuole soffre da sempre.

“Siamo innanzitutto soddisfatti per esser riusciti, primi nella zona, ad ottemperare ad una specifica richiesta da parte della Protezione civile provinciale - ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Bepi Locatelli - Per legge ogni Comune è ora tenuto a predisporre un’area a disposizione della Protezione civile, che in caso d’emergenza può utilizzarla come ricovero mezzi o campo-tende, e nella normalità può servirsene ad esempio come area d’esercitazione”.

Il Municipio, al termine di una trattativa protrattasi per anni, ha acquistato da un privato il lotto, da 2600 metri quadrati, per complessivi 100mila euro (si tratta di un’area già standard dal vecchio Prg, che il nuovo Pgt ha destinato a pubblici servizi). Poi, l’ha affidata alle tute gialle locali (stipulando una convenzione ad hoc per sancirne l’utilizzo), che si sono offerte di sistemarla interamente in prima persona a fronte di un contributo dal Palazzo di soli 22mila euro.

 “In sostanza - ha spiegato ancora l’assessore - il campo da calcio attuale sarà spostato più a Sud. Sul lato di via Cadestore rimarranno il parchetto pubblico coi giochi dei bambini e lo chalet dello Spazio gioco, oltre naturalmente al filare di pini, che sarà separato da una nuova recinzione. Ora è in corso il livellamento dello spiazzo, poi sarà posata una superficie drenante in ghiaia: quando la Protezione civile non ne avrà bisogno per le proprie necessità, nella normalità sarà un parcheggio aperto a tutti”.

Una quarantina i posti auto in più previsti in un’area che, soprattutto durante l’ingresso e l’uscita da scuola, rappresenta un nodo viabilistico particolarmente problematico per il paese.

venerdì 22 febbraio 2013

Il vicesindaco Carissimi esce di scena: "Adelvalda continui il suo impegno"

Due volte primo cittadino, per altri due mandati vicesindaco. Serafino Carissimi è forse il più storico alfiere del gruppo "Insieme per Villa d'Adda". A tre mesi dalle prossime Comunali, l'esponente democratico ha annunciato la propria uscita di scena. Nel corso di questa intervista spiega perché e al tempo stesso lancia la ricandidatura del primo cittadino Adelvalda Carsaniga.




18 anni di amministrazione cosa vogliono dire?
E’ una grande soddisfazione dedicarsi alla propria gente, cercando di dare il meglio di se stessi, e nel contempo  essere arricchiti da questo rapporto giorno per giorno, sia risolvendo piccoli problemi che affrontando grandi progetti.


Chi ringrazieresti per questa soddisfazione?
Prima di tutto la mia famiglia che mi supportato in questi anni, e poi tutte le persone con cui ho stabilito delle relazioni.


La tua delusione più grande?
Come amministratore locale non ho avuto motivi di forte delusione. Voglio però rimarcare la difficoltà di far fronte a tanti bisogni dei cittadini quando la politica, intesa in senso più generale, mostra di non capire le loro esigenze.


Abbiamo letto che non avresti più intenzione di candidarti, è vero?
Come alcune delle persone a me più vicine sapevano, da più di un anno ho maturato la decisione di portare a termine l’attuale mandato di  vicesindaco e quello di consigliere provinciale (che scadrà nel 2014, ndr) e poi lasciare la politica attiva. Certamente non finirà il mio interesse per la Cosa pubblica ed in particolare per i problemi sociali: è normale per esempio che io mantenga vivo, come tanti altri, il legame con il gruppo Insieme per Villa d’Adda.


Per quale motivo hai preso questa decisione?
Principalmente perché ritengo di aver chiuso un ciclo e ritengo auspicabile che dopo 20 anni di impegno attivo sia l’ora dell’avvicendamento che è anche un tema discusso a livello nazionale. Inoltre chi mi ha dato da mangiare è la Ferrovia, dove ho lavorato per  18 anni nelle ore notturne. Gli anni volano e mantenere i ritmi dell’attività e del lavoro diventa sempre più pesante.


Con gli impegni che avevi come hai gestito le tue giornate?
La mia giornata era assai semplice: dalle 23 alle 6.30 ero in servizio come macchinista, dormivo dalle 7 alle 10 e poi in Comune per gli impegni di amministratore;  pranzo alle 13.30 e pennichella dalle 14.30 alle 16 per poi essere in Provincia, più volte alla settimana, alle 17. Seguiva la cena alle 20.30 ed il ciclo riprendeva spesso con altri impegni in Comune o altrove fino all’ora di ripartire per il lavoro. Penso proprio di aver vissuto questi anni al massimo (come dice Vasco in una sua canzone). Ora vorrei dedicarmi, oltre al lavoro, un po’ di più alla famiglia.


Hai qualche rimpianto su cose del tuo privato che sei stato costretto a trascurare?
Certo, un po’ di limitazioni ne ho vissute e con me la mia famiglia, ma comunque è valsa la pena di compiere questo sforzo per la soddisfazione di essere stato utile alla comunità.



Con l’attuale Sindaco come sono i rapporti?
Adelvalda è un’amica, ha tutta la mia stima e rispetto. Abbiamo lavorato proficuamente insieme pur avendo caratteri e a volte approcci diversi, ma abbiamo sempre condiviso gli stessi  obiettivi. E dopo l’esperienza maturata spero che continui il suo impegno.


Si vociferava che avresti rinunciato al Comune per fare il grande salto magari in Regione o meglio ancora in Parlamento.
Non scherziamo io sono un politico da marciapiede e già i ruoli che ho ricoperto sono stati grandi rispetto alle mie capacità.


L’aneddoto che più ti sta a cuore.
E’ difficile scegliere un aneddoto tra i tanti. Certo (abbozza con un sorriso sornione, ndr) che l’aver previsto la carriera sacerdotale per il consigliere comunale  Andrea Pressiani,  è stato un bel colpo!  


Molte persone che hanno collaborato con te purtroppo sono venute a mancare, come le ricordi?
La morte per me ha rappresentato e rappresenta un momento della vita che io non sono ancora in grado di affrontare con spiegazioni ed accettazione anche perché molte volte l’ho sentita come ingiusta; mi ritornano spesso in mente con malinconia gli amici che ci hanno accompagnato soprattutto nella nostra esperienza amministrativa.     



Parliamo dell’opposizione consiliare.
Mah... credo che la minoranza abbia interpretato la massima ‘il fine giustifica i mezzi’ ben oltre il significato letterale, nel corso di quest'ultimo mandato. Ma sono contento che la verità sia poi sempre venuta a galla. Comunque preferisco ricordare le cose belle.


Ma sei sicuro che nei prossimi anni la gente non ti chiamerà ancora sindaco?
In questi anni è capitato e se capiterà ancora ci scapperà un sorriso.


Abbandonando la politica cosa ti mancherà di più?
Sto lasciando la politica attiva, ma non ho perso il senso dell’impegno al servizio degli altri. E spero di essere capace di investire i tre danari delle mie capacità in chi ne ha più bisogno piuttosto che nasconderli sotto terra.

giovedì 21 febbraio 2013

Le gestioni associate: un'opportunità da non sottovalutare

Pubblichiamo un'analisi a cura di Luigi D’Ambrosio (nella foto), già vicesindaco e colonna storica del gruppo “Insieme per Villa d’Adda”, sul tema dell'unificazione di servizi imposta ai Comuni. Buona lettura



Nel 2010 è stata emanata la legge che obbliga i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti a costituire la  gestione associata di almeno tre funzioni fondamentali tra quelle individuate dalla stessa normativa. Significa in soldoni che paesi medio-piccoli sono tenuti a far fronte comune unificando servizi come ad esempio la Polizia locale, i Tributi, la Protezione civile e via dicendo.

In ottemperanza a questa disposizione l’Amministrazione di Villa d’Adda ha sottoposto al Consiglio comunale, che le ha approvate (contraria la minoranza), tre convenzioni con il Comune di Carvico con le quali i due Municipi integrano: la gestione dei servizi generali comunali incluso il trasporto pubblico comunale (capofila Carvico), la Protezione civile (capofila Villa d’Adda) e la riscossione dei tributi relativi alla raccolta dei rifiuti (capofila Carvico).


Dette convenzioni hanno per dichiarata finalità il miglioramento della qualità dei servizi, il contenimento dei costi di gestione, l’avvio ed il rafforzamento della concertazione territoriale. Le amministrazioni interessate definiranno nel dettaglio le modalità operative di ciascuna convenzione cui seguirà l’avvio effettivo delle gestioni associate. 
Quanto sopra è giusto lo spunto per alcune riflessioni più generali.
Molte Amministrazioni locali sono giunte a questo appuntamento - consorziarsi per erogare in comune taluni servizi - quasi allo scadere dei termini di legge, indice molto probabilmente che ciò non sia stato tanto la conseguenza di un disegno strategico condiviso dai più, quanto di un obbligo imposto.


La quadratura dei bilanci comunali dei prossimi anni, soprattutto per i Comuni che non possono giovarsi di cospicue entrate da attività sul territorio come industrie e/o centri commerciali, si presenta ancor più problematica che in passato anche per via delle nuove regole di bilancio che impongono ai Comuni ulteriori limitazione di spesa. Se fino ad ora taluni Comuni hanno potuto ovviare alle minori disponibilità deprimendo servizi apparentemente non essenziali, come per esempio gli “investimenti” in cultura, questa volta potrebbero trovarsi seriamente davanti a scelte ingrate, in primis la riduzione dei servizi stessi e l'aumento delle tariffe.
Già da decenni erano presenti norme legislative, largamente snobbate, che incoraggiavano con incentivi le unioni volontarie tra Comuni; altre norme un po’ più recenti hanno tolto ai Comuni l’esercizio diretto di attività “industriali” (cicli dell’acqua, distribuzione e vendita metano) obbligandoli a partecipare ad aziende di impostazione imprenditoriale, ancorché pubbliche, per garantire servizi efficienti ed investimenti adeguati.  

E’ significativo che ora la legge, intendendo creare le condizioni per la riduzione dei costi delle amministrazioni locali, abbia introdotto l’obbligo di realizzare gestioni associate di servizi prettamente comunali costringendo così gli Amministratori sulla via delle razionalizzazioni territoriali; infatti, nonostante gli avvenuti tagli ai trasferimenti dallo Stato ai Comuni, gli Amministratori, tranne eccezioni, sono per lo più rimasti trincerati  nei confini dei propri limiti amministrativi anziché perseguire la realizzazione di entità di  servizio integrate, al servizio di bacini di utenza ottimali.


Non sarà probabilmente estraneo a questo ritardo il fatto che, soprattutto nei Comuni minori, gli amministratori, senza assolutamente togliere nulla ai loro meriti specifici per cui sono stati eletti dai cittadini, raramente abbiano le competenze professionali per gestire progetti di integrazione delle funzioni e dei processi. Il risultato dell’integrazione devono essere entità di servizio stabili, che sappiano evolvere in modo omogeneo secondo le necessità e gli obiettivi, indipendentemente dall’avvicendarsi delle singole amministrazioni in questo o quel Comune, dalle differenti colorazioni politiche, dalle ambizioni di preminenza di questo o quel Comune.


E’ necessario che ogni amministratore pubblico sia convinto dell’utilità di cedere un po’ della propria autonomia gestionale condividendola pariteticamente con gli altri amministratori indipendentemente dai colori politici del momento, che sembra spesso essere invece fonte di turbolenza o una discriminante nella inclusione o esclusione di questo o quel Comune.    
Gli amministratori devono convincersi seriamente che è tempo di rivisitare insieme l’impianto organizzativo dei piccoli Comuni in relazione al territorio per identificare attraverso un processo analitico e di prospettiva tutti i servizi la cui integrazione sia in grado di realizzare economie di scala e arricchimento di contenuti e qualità e, dove necessario, assicurare una più omogenea fruizione. Una opportunità, in definitiva, per dare ai propri cittadini un’amministrazione pubblica moderna ed efficiente come sicuramente essi stessi vorrebbero fosse.


Compito non facile, non delegabile ai propri funzionari, che richiede per la sua complessità il supporto di professionisti della consulenza organizzativa e di implementazione progettuale.
Ovviamente il tutto non dipende dalla propensione e volontà di un singolo sindaco … e qui sta il difficile.

Una alternativa da non sottovalutare potrebbe essere che, ove non fossero raggiunti obiettivi di stabilità, costo, omogeneità e qualità, emerga la necessità di una ulteriore spinta coercitiva per la quale taluni servizi sarebbero riorganizzati ad un livello superiore (Provincia per esempio)  tenendo ben distinte le attività lontane dal cittadino (cosiddette attività di back office) e quelle di relazione ed erogazione agli utenti locali; le prime sarebbero integrate nel livello organizzativo superiore prima indicato, mentre le seconde sarebbero distribuite localmente secondo le necessità contingenti.  



A questo punto sarebbe anche utile mettere in fila la sequenza delle fasi progettuali e delle attività proprie di ciascuna fase  attraverso le quali si può ragionevolmente giungere ad una integrazione territoriale dei servizi, ma mi limiterò a mettere in evidenza quella che in assoluto è  la prima e più importante:  costruire le condizioni culturali per cui la prospettiva di integrazione sia compresa, condivisa e supportata da tutti gli amministratori pubblici.
Luigi D'Ambrosio

domenica 17 febbraio 2013

Acqua rugginosa: sale in cattedra il vicesindaco Carissimi

Riceviamo e pubblichiamo un commento a firma del vicesindaco Serafino Carissimi, che sul tema dell'acqua rugginosa, dopo l'approfondimento recentemente postato su questo blog ed i relativi commenti, ha diverse considerazioni da aggiungere.


Come fatto in questi anni, visto che il problema dell'acqua a Villa d'Adda esiste, di recente ho incontrato nuovamente il Presidente, l'Amministratore delegato e l'ing. Vetere di Hidrogest per fare un po’ il punto della situazione sui disagi dei nostri cittadini e sulle segnalazioni avute.

A loro ho mostrato quanto pubblicato su questo blog e sono rimasti sorpresi da quanto riportato circa la sensibilità del problema dell’acqua ferrosa tra i cittadini di Villa d’Adda in quanto il numero di segnalazioni è risultato molto modesto; alcuni problemi segnalati erano poi di altra natura quale per esempio il grado di durezza (calcare) dell’acqua.


Hidrogest segnala che ogni settimana viene rilevata la situazione di 50 punti di ispezione sulla rete idrica di Villa d’Adda e che vengono operate adeguate operazioni di spurgo con un non modesto dispendio di acqua; inoltre sono stati recentemente sostituiti i filtri a valle dei pozzi di pescaggio.


Si è convenuto che Hidrogest, tra Febbraio e Marzo, distribuirà a tutte le famiglie di Villa d’Adda una esauriente informativa tecnica circa le problematiche effettive dell’acqua distribuita, dai pozzi alla rete, e delle operazioni attualmente adottate per mantenerne la qualità; saranno date anche indicazioni tecniche su cosa può fare l’utente a giovamento del suo proprio impianto. 

Sul sito di Hidrogest saranno inoltre reperibili i risultati dei rilevamenti effettuati settimanalmente ai 50 punti di ispezione.
  

Si è anche convenuto che Hidrogest organizzerà la ricognizione della situazione di ogni punto di erogazione attraverso un questionario distribuito a tutte le famiglie chiedendo la loro collaborazione per segnalare se ai loro rubinetti si verifica o meno il problema dell’acqua rossa, questo consentirà di capire effettivamente l’ampiezza del fenomeno e di riscontrare eventualmente attraverso quali tratte fluisce l’acqua incriminata. 

Dalle risultanza di questo rilevamento devono far seguito concrete proposte di soluzione nel breve, medio e lungo periodo, ma, data l’imminente scadenza dell’attuale CdA, si consiglia di riproporre questa tematica al nuovo.

Il vicesindaco Serafino Carissimi

L'amianto, questo sconosciuto. Finora

Gentili lettori, a qualche giorno dalla nascita di questo blog, avevamo ricevuto la segnalazione di un cittadino sul tema della rimozione dell'amianto, in riferimento ad una serata informativa promossa recentemente dall'Amministrazione Carsaniga. Eccola:

Sono stato alla riunione in biblioteca per l'amianto. L'assemblea è stata interessante e nel mio caso, se ho capito giusto, io che ho una villetta con la copertura in eternit di 120 mq di tetto per rimuoverlo e smaltirlo spendo un po' meno di 1000 euro e posso chiedere un rimborso del 50% con le detrazioni irpef. Adesso cerco di trovare una ditta per il rifacimento ma mi sembra una buona occasione. mi confermate che ho fatto i conti giusti? per la ditta bisogna andare in comune o telefono a loro? grazie, eru vaga

Abbiamo quindi deciso di approfondire l'argomento per fare chiarezza e dare alcuni utili ragguagli ai cittadini.




Una premessa. Innanzitutto chiariamo che l'incontro pubblico promosso dal Comune di Villa d'Adda è stato organizzato per portare i cittadini a conoscenza di una nuova normativa (la legge regionale 14 del 31/07/2012) che ha apportato modifiche e integrazioni alla già esistente legge regionale relativa alle “norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto”. 


L’integrazione più rilevante è il rilancio del “censimento amianto”, ovvero l’obbligo da parte di proprietari di impianti, edifici, siti e mezzi di trasporto con presenza di amianto o di materiali contenenti amianto di informare la propria ASL di competenza, tramite la compilazione di un modulo (il termine per la presentazione era stato fissato al 31 gennaio scorso).  La mancata comunicazione all’ASL espone il soggetto obbligato (il proprietario) al pagamento di una sanzione amministrativa che va dai 100,00 € ai 1.500,00 €. Sanzioni saranno operative dai primi di febbraio. L’obbligo non si riferisce alle sole imprese ma a tutti i soggetti responsabili (proprietari) dei manufatti contenenti amianto.


Rimozione amianto: ecco cosa fare


Il proprietario di un immobile ove sia presente l’amianto (si parla nella quasi totalità di coperture in eternit), non può smaltirlo in proprio, anche se si tratta di una ridottissima quantità, ma deve rivolgersi ad una ditta specializzata e autorizzata che rilasci poi la certificazione di avvenuto smaltimento secondo le disposizioni di legge.

Questo documento rilasciato obbligatoriamente dall’azienda che ha fatto l’intervento è importante per evitare al proprietario dell’immobile di incorrere in pesanti sanzioni. Si tenga presente che la Regione Lombardia è in possesso delle ortofoto del territorio dalle quali è possibile identificare le costruzioni, piccole o grandi, con ricoperture esposte di eternit. Ovviamente le ditte specializzate sono facilmente reperibili in internet e non mancano poi i richiami pubblicitari.

Un cittadino che voglia comunque approfondire tutti gli aspetti legati allo smaltimento, compreso un orientamento dei costi, può rivolgersi all’associazione "Sotto Il Monte Solare" che è disponibile a fornire tutte le informazioni e i suggerimenti in materia (per esempio la legge impone, in casi particolari, la rimozione dell’amianto entro 1 anno dalla denuncia fatta a Gennaio 2012 e quindi non è male poter contare su qualcuno esperto ed allo stesso tempo non coinvolto in attività di business su questi temi).

Sotto Il Monte solare non è una ditta: è una associazione volontaria, alla quale sono iscritti anche diversi cittadini di Villa d’Adda, che ha lo scopo di diffondere la conoscenza delle fonti di energia eco compatibili e di promuoverne la diffusione. Chi fosse interessato a questa opportunità può visitare il sito dell’associazione, oppure se si desiderano orientamenti su fornitori e prezzi di smaltimento convenzionati contattare i signori Giuseppe Elio Tedone (035.791717 o 335.8441448) e Sergio Toneguzzo (035.4360054 o 348.5902535) che hanno dato la loro cortese disponibilità ai cittadini di Villa d’Adda anche non soci.  


giovedì 14 febbraio 2013

Il problema dell’acqua rugginosa

La sostituzione di un cospicuo tratto di tubature della rete idrica di Villa d’Adda, attuato dal gestore Hidrogest nel corso degli ultimi anni, aveva generato una generale aspettativa di soluzione degli annosi problemi di rottura delle tubazioni vetuste e di erogazione ai rubinetti di acqua rossa o torbida. Così, purtroppo, non è stato. Vediamo insieme più nel dettaglio perchè, cercando anche di capire come affrontare il problema nel prossimo futuro.


Se il problema delle perdite lungo la rete idrica sembra, infatti, essere stato risolto, permangono dubbi sulla soluzione del problema della cosiddetta "acqua rossa". Limitiamoci ai fatti: da una parte si riscontra, in maniera costante, nel tempo, una certa sensibilità all’argomento; dall’altra non si hanno tuttavia riscontri circa l’estensione dell’inconveniente a causa delle scarse segnalazioni purtroppo pervenute o in Comune o alla stessa Hidrogest.



Le analisi chimiche che regolarmente vengono consegnate al Comune indicano che non vi sono problemi di potabilità. Tuttavia davanti ad un lavandino o una pentola che si riempie di acqua colorata o torbida non si può che rimanere perplessi e sicuramente non si può considerare soddisfacente per il consumo alimentare, né idonea per alcuni elettrodomestici quali lavabiancherie e scaldabagni.

L’Amministrazione comunale ha più volte rimarcato ad Hidrogest la rilevanza del problema, mentre singoli cittadini hanno riportato specifici casi ed ovviamente anche la minoranza in Consiglio si è fatta a sua volta interprete delle lamentele. Hidrogest è stata invitata dall’Amministrazione a relazionare il Consiglio comunale su questa problematica: il relatore ha tra l’altro messo in evidenza che gli episodi di erogazione di acqua rugginosa talvolta sono dipesi dalle condutture della rete pubblica, talaltra dalle tubazioni all’interno delle proprietà private. Va da sé che quando il problema è originato da una conduttura della rete pubblica la soluzione deve essere a carico di Hidrogest.

Hidrogest si è impegnata a garantire l’intervento di proprio personale tecnico a fronte di ogni singola segnalazione dell’inconveniente pervenuta dai cittadini, allo scopo di accertarne la  causa specifica. S'è inoltre impegnata a riconoscere al cittadino un  indennizzo ove fosse accertato che l’eventuale danno subito sia dipeso da Hidrogest.

A fronte dell’aspettativa di un elevato numero di segnalazioni, Hidrogest ne ha riscontrate veramente poche e tutte hanno visto l’intervento del proprio personale per accertare la situazione; si riporta  solamente un caso ove il danno potesse essere stato causato da Hidrogest: il cittadino ha ricevuto quindi un indennizzo.

Tuttavia la relazione di Hidrogest ai consiglieri comunali dava un quadro problematico circa la reale possibilità di una soluzione rapida e/o definitiva al problema dell’acqua rossa: si paventava che l’inconveniente derivasse principalmente dai pozzi, situati in zona Boschetto, dai quali si pesca l’acqua immessa in tutta la rete idrica di Villa d’Adda e di qualche altro paese confinante. Ebbene; l’acqua raccolta in questi pozzi, secondo Hidrogest, presenta un tasso sia di ferrosità e di durezza così elevato che la situazione non è cambiata nonostante l’incremento della profondità di pescaggio. La soluzione, avendo Hidrogest già messo in opera gli adeguati mezzi di filtraggio ed abbattimento, per quanto riguarda il "Caso Boschetto", è stata quindi definita difficile, se non tecnicamente impossibile.

Hidrogest del 2011 ha effettuato un investimento notevole sul nostro territorio sostituendo numerose condutture,  eppure l'intervento non ha riguardato la totalità della rete idrica di Villa d’Adda: il problema può essere determinato dai depositi ferrosi lungo le tubature non sostituite che, pur periodicamente spurgate da Hidrogest, possono rilasciarli a  fronte di occasionali eventi o sollecitazioni…

Comunque, seppur comprensibile, il problema rimane tale.

Cosa intende fare la lista civica "Insieme per Villa d’Adda"


Pur a fronte di quanto sopra e al di là delle azioni prese dall’Amministrazione comunale e dalla stessa Hidrogest, il gruppo Insieme per Villa d’Adda ha discusso il problema allo scopo di accertarne la reale portata e ipotizzare le possibili o non possibili azioni per una definitiva soluzione.

Nessuno, tra i numerosi presenti alla riunione del gruppo, si è dichiarato professionalmente esperto di approvvigionamento idrico: non ci si è avventurati in proposte tecniche, s'è dibattuto piuttosto del problema della localizzazione degli inconvenienti e dei modi per ovviarvi là dove si manifestano, eventualmente con soluzioni più o meno temporanee. In ogni caso si ritiene che il termine “impossibile” per la soluzione del problema non possa essere preso in considerazione.



Se, alla luce dei dati oggi a disposizione, il problema è presente in punti diversi del Paese, ma non è più generalizzato come prima del 2011; se risultasse vera l’ipotesi che il tutto derivi dalle condutture pubbliche non sostituite; allora si ritiene che Hidrogest debba definire e finanziare un ulteriore piano di ammodernamento della restante rete, eventualmente suddiviso in più anni, fino al completo eradicamento dell’inconveniente. Meglio intervenire un po’ alla volta per aree omogenee piuttosto che attendere la possibilità di un ulteriore mega intervento, in attesa di reperire sufficienti finanziamenti.

Se il problema della ferrosità eccessiva dell’acqua derivasse invece  (o anche) dai pozzi di pompaggio, allora si dovrebbe chiedere a Hidrogest di verificare l’efficacia delle attuali procedure di trattamento delle acque prima della loro immissione nella rete di distribuzione e se vi sono nuove tecnologie eventualmente più efficaci.

In ogni caso, da una rapida ricerca in internet, emerge chiaramente come iil problema della ferrosità dell’acqua sia una problematica abbastanza diffusa: tuttavia il suo abbattimento è comunque possibile.

Fra le varie fonti, segnaliamo il sito lentech.it, che all’inizio dell’articolo riporta:  

Si presenta naturalmente in acqua in forma solubile di ferro ferroso (ferro bivalente nella forma dissolta Fe2+ o Fe(OH)+) o in forma complessa come il ferro ferrico (ferro trivalente: Fe3+ che si trova nel precipitato Fe(OH)3).  In generale, il ferro non costituisce un pericolo alla salute umana o all'ambiente, ma causa problemi di una natura estetica ed organolettica. Effettivamente, il ferro dà il colore della ruggine all'acqua, quale può macchiare biancheria, interessare attrezzature sanitarie o persino prodotti dell'industria alimentare. Il ferro inoltre dà un gusto metallico all'acqua, rendendola sgradevole per il consumo. Ecc.

Riteniamo che con Hidrogest vada riaperta la discussione sia a livello “politico” che tecnico: non tanto per capire la natura e la causa del problema dei quali siamo ormai abbastanza edotti, quanto per concordare soluzioni di breve termine e soluzioni definitive.



Dato da una parte il ridotto numero di segnalazioni, dall’altro la percepita sensibilità del paese si giunge alla conclusione che il metodo della segnalazione puntuale degli inconvenienti a Hidrogest, pur essendo utile per eventuali richieste di indennizzo e quindi da continuare in tale specifico contesto, non sia stato efficace per definire rapidamente ed esaustivamente l’estensione del problema e, soprattutto, la mappa dei segmenti di rete idrica potenzialmente causa della erogazione ai rubinetti di acqua rugginosa.


Pertanto si suggerisce che questo risultato sia meglio raggiungibile attraverso la distribuzione a tutte le famiglie di Villa d’Adda di una scheda ove ogni famiglia potrà annotare, per esempio nell’arco di un mese, il manifestarsi o il perdurare dell’inconveniente.

Questo censimento, opportunamente verificato ed analizzato, può dare a Hidrogest una serie di informazioni per la stesura e la quantificazione di un piano di intervento di breve, medio e lungo termine.
Nel frattempo si ritiene che debbano essere messe in atto delle soluzioni tampone: per esempio l’installazione di casette dell’acqua prossime alle zone ove ancora si riscontra il problema.

Per quanto riguarda l’argomento della soluzione definitiva si ritiene che il Comune possa avvalersi della consulenza di uno studio di ingegneria idraulica o di particolari professionalità a livello universitario in grado di interagire sul piano tecnico con Hidrogest in rappresentanza degli obiettivi del Comune e dei suoi cittadini. In questo modo, qualunque sia la relazione finale, ci toglieremmo ogni dubbio sulla natura delle azioni da intraprendere, sulla loro portata e sulla fattibilità pratica. 

martedì 12 febbraio 2013


Piano di Azione per l'Energia Sostenibile

Nell'ambito delle misure necessarie per ridurre le emissioni di gas serra, responsabili dei cambiamenti climatici, la cui evidenza è ormai sotto gli occhi di tutti, Comunità Europea e  Stati membri si sono dati l’obiettivo di raggiungere entro l’anno 2020 tre traguardi che vanno sotto il nome 20-20-20:
preso  come anno di riferimento il 2005:
1° ridurre del 20% le emissioni di CO2
2° ridurre del 20% i consumi di energia
3° aumentare del 20% l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili

Fondamentale per raggiungere questi obiettivi è il coinvolgimento e la partecipazione delle comunità locali e dei cittadini che definiscono in concreto un piano di azione sui diversi aspetti tesi a produrre tali benefici; per dare visibilità, autorevolezza e concretezza a questi impegni la Comunità Europea ha lanciato il progetto denominato “Patto dei Sindaci”, che prevede la libera adesione e l’impegno formale dei Sindaci, in rappresentanza delle loro Comunità, ad elaborare ed attuare le misure organizzative, progettuali e normative indirizzate al superamento dei predetti obiettivi.
I Comun di Villa d’Adda, Cisano e Medolago hanno aderito a questa iniziativa e sottoscritto il Patto dei Sindaci. Tramite un contributo della Fondazione Cariplo, a totale copertura dello studio, hanno affidato alla società FaSE (Fabbrica Seriana Energia) il compito di rilevare la situazione di ogni Comune e redigere specifici “Piani di Azione per l’Energia sostenibile (PAES).  La costruzione dei  PAES trova altresì riferimenti nell’ambito del “Piano Strategico delle tecnologie per la sostenibilità energetica in Lombardia”.
Il PAES del Comune di Villa d’Adda è stato illustrato al Consiglio Comunale ed approvato il 26 Novembre 2012; nella stessa seduta il Consiglio ha approvato l’Allegato Energetico al nuovo Regolamento Edilizio comunale, in via di completamento, che è giusto una delle azioni rilevanti previste dal Piano.
Il Piano prefigura per l’anno 2020, rispetto a valori calcolati per l’anno 2005, un abbattimento delle emissioni annuali di CO2 del 21,23%, ottenuto come di seguito:
·   la produzione locale di energia elettrica darà come beneficio l’abbattimento delle emissioni di CO2 nella misura del 2,06%, 
·   interventi sugli edifici comunali ridurranno dello 0,41% i consumi di energia elettrica (kWh) e dello 0,51% le emissioni di CO2,
·   la razionalizzazione della illuminazione pubblica produrrà meno 0,07% kWh e meno 0,13% CO2,
·   agli interventi sugli edifici residenziali  è attribuita la riduzione del 13,15% di kWh e di 13,97% di CO2,
·    per gli edifici destinati al terziario si programma una riduzione del 2,13% di kWh e di 2,64% di CO2
·   le azioni sulla traffico veicolare  daranno un meno 1,66% di kWh e meno 1,93% di CO2;

Il Piano affida un ruolo importante al settore della informazione e della formazione che ovviamente non producono direttamente la riduzione dei consumi o delle emissioni, ma aiutano a creare il terreno culturale e comportamentale individuale e collettivo necessario alla condivisione degli obiettivi e delle specifiche iniziative.
Sotto l’aspetto economico si rileva che un grosso contributo al raggiungimento degli obiettivi si basa sulle azioni proposte per le  abitazioni private, ovviamente in virtù della loro consistenza numerica: isolamento termico, caldaie a biomassa, adozione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia, pannelli solari per produzione di acqua calda, lampade a basso consumo, erogatori d’acqua a basso flusso; per questo settore gli obiettivi indicano una riduzione di poco più di 8 Milioni annui di kWh e di 2.000 tonnellate di CO2.
In questo ambito dunque si deve porre la maggiore attenzione dell’Amministrazione, anche attraverso il reperimento di finanziamenti, la definizione di agevolazioni, la promozione di accordi quadro e quant’altro, affinché il cittadino trovi una sufficiente convenienza ad incrementare la classe energetica del proprio immobile. L’adozione del regolamento energetico già citato definisce normativamente i criteri in materia energetica per le nuove costruzioni e per  le ristrutturazioni.

Per il Settore pubblico, a fronte di una riduzione di circa 1 Milione di kWh/anno e 363 tonnellate di CO2, sono  richiesti investimenti per  763.000 Euro nell’arco di 7 anni, da qui al 2019.
Insieme per Villa d’Adda
Il gruppo Insieme per Villa d’Adda, nel corso dell’ultima riunione, ha affrontato le tematiche proposte dal Piano, fondamentalmente gli obiettivi, le azioni concrete indicate e gli investimenti previsti, al fine della formazione sia di un primo giudizio critico sulla fattibilità e l’efficacia, sia per la formulazione di quesiti e approfondimenti.
E’ emersa evidente la necessità di stabilire o consolidare la cooperazione con altre realtà locali coinvolte nei piani di riduzione dei consumi energetici.  In particolare è  stato messa in evidenza l’importante supporto che Agenda 21 ha dato a diversi Comuni, ed anche proficuamente a Villa d’Adda, quale consulente progettuale in materia energetica e conseguentemente potrebbe essere un valido partner proprio per la specificità del Piano:  bandi di finanziamento europei o regionali, realizzazione di accordi quadro con i professionisti in campo energetico, costituzione di gruppi di acquisto, realizzazione di particolari progetti soprattutto in campo formativo.  
Si ritiene che quando si concretizzano  possibilità di finanziamento per determinati campi di intervento occorre predisporre tempestivamente la più diffusa comunicazione con l’aiuto di specialisti in modo che il cittadino sappia esattamente e facilmente come partecipare, oltre ad aprire per il tempo necessario uno sportello di consulenza.
Appare opportuno mettere a disposizione dei cittadini, ai fini della informazione e formazione, una mostra che illustri i modelli possibili di intervento nei settori residenziale e della mobilità, con esempi concreti ed esplicativi delle più moderne tecnologie disponibili e delle realizzazioni di maggior successo (es. edifici a energia quasi zero, secondo gli auspici della Direttiva comunitaria 2010/31/UE).
inoltre va valutata la  fattibilità di predisporre, se non già disponibili, modelli di calcolo semplificati, accessibili alla generalità dei cittadini, che mettano in relazione i vari parametri in gioco ai fini della determinazione del beneficio energetico atteso, del valore dell’investimento necessario e del suo ritorno in anni.
Dal punto di vista politico/ amministrativo appare evidente la necessità di identificare una specifica delega assessoriale per la realizzazione di questo piano. 
L’argomento e la discussione dei partecipanti hanno ovviamente dato un primo orientamento su ciò che la prossima Amministrazione dovrà affrontare, ma l’argomento non è certo chiuso e ulteriori approfondimenti e contributi lo terranno vivo e presente.

Nota
 I documenti “Piano di Azione per l’Energia Sostenibile” e l’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio” sono consultabili sul portale comunale. Il primo documento, in particolare, nella sua sezione attuativa specifica le azioni previste, la loro riproducibilità, l’ambito di applicazione, la natura dell’azione ed i costi laddove sono a carico dell’Ente pubblico. 

martedì 5 febbraio 2013

Il nostro blog oggi sul Giornale di Merate

Sul Giornale di Merate in edicola da questa mattina si parla anche del nostro blog. Una sintesi dell'intervista al sindaco Adelvalda Carsaniga è stata pubblicata nella sezione cronache dell'Isola dalla corrispondente Francesca Garbagnati all'interno di un articolo dedicato alle prossime Amministrative, nel quale si dà notizia anche dell'ingresso nell'agone politico di una nuova formazione, una terza lista (rappresentata da Alfredo Frigerio) che si candida a sfidare le due realtà attualmente presenti in Consiglio comunale, la maggioranza "Insieme per Villa d'Adda" e il "Gruppo El@" in minoranza.


Clicca per approfondire sul sito del Giornale di Merate

venerdì 1 febbraio 2013

Il sindaco Adelvalda Carsaniga: «Pronta a rimettermi in gioco. La mia candidatura è nelle mani del gruppo»


Il primo cittadino esce per la prima volta allo scoperto parlando delle prossime elezioni Amministrative. Smentite dalla lista civica «Insieme per Villa d’Adda»
le prime fantasiose indiscrezioni di stampa in tema di voto e candidature


Si avvicinano le elezioni amministrative ed è già salita la febbre elettorale, in forma largamente epidemica almeno sui mezzi d’informazione. Perfettamente normale che alcuni giornali locali abbiano cominciato a interrogarsi sui possibili scenari politici da qui alle prossime Comunali. La lista civica «Insieme per Villa d’Adda», di cui l’Amministrazione 
comunale in carica è espressione, già da diverse settimane ha cominciato serenamente a lavorare in vista del voto di primavera e, per la prima volta, esce oggi allo scoperto dalle pagine della propria nuova «piazza virtuale». La redazione del blog «Insieme per Villa d’Adda» ha voluto inaugurare il nuovo mezzo di comunicazione, a quattro mesi di distanza dal voto, con un’intervista «a cuore aperto» al primo cittadino in carica Adelvalda Carsaniga e, al tempo stesso, intende smentire le fantasiose indiscrezioni di stampa relative a presunte sfide lanciate al vicesindaco Serafino Carissimi o a competizioni che vedano coinvolti quest'ultimo, l'attuale sindaco o altre insigni personalità sulla scena locale (il capogruppo di maggioranza Alfredo Caseri, ad esempio) per l’ambita "poltrona" di premier locale. Congetture stuzzicanti, ma non più provviste di riscontri di un servizio di “Voyager” (e per non incorrere nel perverso «Effetto Giacobbo», dedicheremo prossimamente altrettante chiacchierate virtuali agli interessati da queste stesse pagine). Nel gruppo «Insieme per Villa d'Adda» non c'è mai stata e non c'è tuttora alcuna competizione o attrito per aggiudicarsi scranni d’alcun genere. Anche la proposta di candidatura alla carica di sindaco è sempre nata dal basso, dall'interno del gruppo, e continuerà ad essere questo il metodo adottato.


Sindaco Adelvalda Carsaniga, la redazione del blog ti ringrazia per la disponibilità e... a proposito, come si rivolgono a te, nella veste ufficiale di primo cittadino donna, i cittadini? «Il più delle volte le persone che mi conoscono mi chiamano semplicemente per nome. Chi non mi conosce usa per lo più il termine sindaco, ma non manca anche chi scherzosamente preferisce la declinazione al femminile “sindaca”. In ogni caso, al di là delle definizioni, resto sempre io con la stessa disponibilità ed accoglienza verso chiunque».

Dato il momento, la domanda è d’obbligo. Il primo mandato da sindaco è prossimo alla scadenza: ti ripresenterai come candidato per la prossima Amministrazione? «Nel nostro gruppo, “Insieme per Villa d’Adda”, la scelta del candidato sindaco è fatta internamente, sentite le diverse disponibilità. Io ho adempiuto al compito che mi è stato affidato cinque anni fa ed ora ho rimesso la mia candidatura nelle mani del gruppo, dando la disponibilità più ampia. Tuttavia voglio ribadire che al di là della persona che sarà chiamata a rappresentare i valori che ci hanno contraddistinto in questi anni, ciò che è veramente importante è che tutta la squadra dimostri aderenza ai principi dell’etica, del buon governo, dell’attenzione alla comunità senza alcuna distinzione tra i cittadini. Se mi sarà chiesto di ricandidarmi, non mi tirerò indietro proprio per rappresentare questi valori».

Quanto tempo hai dedicato all’attività di sindaco in questi cinque anni? «Ricoprire il ruolo di sindaco richiede di essere in prima persona a disposizione dei cittadini quando i cittadini ne hanno bisogno. Inoltre, rispetto al passato, è richiesta una fortissima interazione con le altre realtà locali e con gli enti sovracomunali per rappresentare e far valere gli interessi della comunità. Ho dedicato sistematicamente al ruolo di primo cittadino quattro intere mattine alla settimana, più svariati altri giorni che si sono resi necessari. La riforma degli enti locali ridurrà tuttavia, in Comuni medio-piccoli come Villa d’Adda, l’Esecutivo a soli tre assessori, più il sindaco: in queste rinnovate condizioni sarà necessario essere ancor più presente in Municipio a disposizione dei cittadini, per dedicare tutto il tempo necessario ad affrontare le sempre maggiori problematiche dell’Amministrazione e della comunità».

Tornando al mandato attuale in scadenza, quali sono stati gli obiettivi più significativi realizzati? «Partendo dalla fine, sicuramente l’aver portato a termine un nuovo Piano di governo del territorio a consumo zero di suolo, sul quale anche la minoranza, dopo tanta “opposizione” – perdonate il gioco di parole - alla fine s’è astenuta. E poi opere fondamentali, quali la nuova rotatoria in località Volpino (necessaria per garantire finalmente un accesso in sicurezza alla zona del centro sportivo) o l’allacciamento della rete fognaria comunale al collettore consortile, passando per l’inaugurazione della nuova casa delle associazioni o per l’installazione degli “speed-check” tanto dileggiati da qualcuno, ma che a fronte di una spesa irrisoria hanno per la prima volta dopo decenni consentito di risolvere il grave problema dell’alta velocità lungo le principali strade cittadine (chiedere ai residenti di viale delle Industrie, ad esempio, per credere). Ma soprattutto Istruzione e Servizi sociali si confermano in cima alla nostra agenda politica: sono soddisfatta d’aver mantenuto inalterati standard qualitativi d’eccellenza, nonostante tagli dei trasferimenti statali e drastiche diminuzioni delle entrate in questo periodo di crisi».

Quali invece le principali aspettative non ancora soddisfatte? «Stiamo dando il massimo soprattutto per dar luogo ad alcune migliorie in tema di viabilità e trasporti, al nuovo parcheggio del mercato e per porre le basi al nuovo parcheggio dinanzi alle scuole elementari (le cui aree sono già state acquisite). E poi c’è naturalmente la ristrutturazione del bene di proprietà del Comune più rappresentativo, l’antica “Torre del Borgo”: siamo stati capaci di prendere al volo un ultimo fondamentale treno, a livello di contributi regionali, per riportare all’antico splendore una struttura che nei prossimi anni avrebbe corso un rischio gravissimo, quello d’oltrepassare una soglia “di non ritorno” a livello di degrado e in ultima analisi quindi pesare sulla comunità. E le idee su come far risaltare un simile valore aggiunto per la comunità non mancano, anzi».

Che ne sarà invece dell’Imu? «Ci auguriamo tutti che il prossimo governo riconsideri l’Imu sulla prima casa. La scelta della nostra Amministrazione è stata quella di privilegiare la tassazione sulle proprietà rispetto all’aumento dell’imposizione fiscale sulle persone fisiche. Da qui la decisione di non toccare l’Irpef, intervenendo sull’Imu pur con diverse esenzioni, in primis ad esempio nei confronti di persone anziane che vivono di fatto in casa di riposo. Se le entrate derivanti dall’Imposta municipale unica nel corso dell’anno si riveleranno più alte, rispetto alle stime iniziali, ma soprattutto se il Governo non taglierà ulteriormente i trasferimenti già ridottisi al lumicino, in questo scenario la promessa che sento di fare ai cittadini è quella di riuscire a ridurre l’Imu di qualche punto, soprattutto sulla prima casa, ma anche sulle seconde categorie, per dar slancio anche alle imprese. Crisi, lavoro, occupazione: sono queste, infatti, le nuove emergenze sociali che soprattutto in questo periodo stanno a cuore ai nostri cittadini. Quel che può fare un Comune come Villa d’Adda è continuare a difendere come un baluardo i propri Servizi sociali, cercando di mantenere e semmai provare a implementare tutte le misure anti-crisi in grado di offrire sollievo alle famiglie più colpite da questa sfavorevole congiuntura economica».