Il gruppo “Insieme per Villa d'Adda” è nato nel 1993 per libera iniziativa di un gruppo di cittadini provenienti da esperienze diverse (quasi per nessuno di tipo politico), ma con una comune volontà: mettere a disposizione un po' del proprio tempo e del proprio impegno a favore del paese.

Decisero di incontrarsi per analizzare la vita sociale e civile di Villa d'Adda e per elaborare insieme proposte che potessero migliorare il territorio e la convivenza della comunità. Furono incontri molto partecipati ed aperti a tutti senza nessuna preclusione: nel 1994 la decisione di stendere un programma e di costituire una lista civica che si potesse presentare alle elezioni comunali di quell'anno.

La lista “Insieme per Villa d'Adda” ottenne un ampio consenso da parte dei nostri concittadini e così anche nei due mandati successivi. Il gruppo che si presenta oggi agli elettori è composto solo in parte dalle persone che diedero origine a quest'esperienza: altre se ne sono aggiunte negli anni tra cui diversi giovani. Le persone sono cambiate ma i principi fondanti sono ancora gli stessi e vogliamo fermamente ribadirli oggi, nel momento in cui ci proponiamo ancora per un nuovo mandato amministrativo a servizio del nostro paese.

lunedì 30 marzo 2015

un consiglio da tre consiglieri


Arrigoni Martina
Carsaniga Adelvalda
Milesi Mario
24030 Villa d’Adda (BG)
                                             
                                                                                                  Ill.mo Sindaco Gianfranco Biffi
    Comune di Villa d’Adda


Villa d’Adda, 26.03.2015                   


               OGGETTO: Tavolo dei sindaci in Provincia su Italcementi di Calusco d’Adda


I sottoscritti Consiglieri comunali vista l’imminente convocazione dei Sindaci fissata per il  primo Aprile dal Presidente della Provincia Rossi sull’importante questione della procedura avviata da Italcementi per ottenere il passaggio dalle attuali 30.000 ton/anno alle future 110.000 ton/anno di combustibili solidi secondari (CSS) in sostituzione del PET-COKE di petrolio attualmente utilizzato  nella produzione di cemento nello stabilimento di Calusco.

Valutata la nostra posizione sul tema, sostanzialmente concordante con le proposte espresse da Legambiente con lettera aperta del 27.02.2015  e al momento come la più realistica e maggiormente  idonea alla concreta tutela della salute pubblica.

Le chiedono, se d’accordo, di dare forza durante l’incontro alla posizione espressa da Legambiente e di informarci in occasione del prossimo Consiglio comunale sulle decisioni assunte a fine lavori.

Ringraziamo e porgiamo cordiali saluti.
Arrigoni Martina
Carsaniga Adelvalda
Milesi Mario

martedì 24 marzo 2015

Ol Sindec de Ela li stenta a capEl@

...... Posa lascia l'assessorato al bilancio....."Aspetterò i prossimi giorni per parlare direttamente con lui e capire qualcosa di più"







...............................................E trascorsi alcuni giorni.................... Il Sindaco toglie a Posa le deleghe di Vicesindaco e assessore ai Servizi sociali...."Ha cambiato i suoi obiettivi, ci siamo incontrati e il clima è tranquillo e.... disteso"....




sabato 21 marzo 2015

dai Sindaco ..... e vai!!!!!!... potrebbe essere l'ultima occasione.


Un tavolo dei sindaci dell'Isola bergamasca e del Meratese per parlare del caso Italcementi. Il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi convocherà tutte le amministrazioni il 1 aprile per un confronto aperto.



Cementeria a Calusco,
Rossi convoca i sindaci
“Vogliamo ascoltarli”







Un tavolo dei sindaci dell'Isola bergamasca e del Meratese per parlare del caso Italcementi. Il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi convocherà tutte le amministrazioni il 1 aprile per un confronto aperto in merito all'autorizzazione richiesta per l'utilizzo combustibili solidi secondari in parziale sostituzione dei combustibili fossili. All'incontro parteciperanno anche Legambiente e i rappresentanti del Parco Adda Nord. Il numero uno di via Tasso ha deciso di ascoltare i primi cittadini dopo le proteste sollevate nelle ultime settimane. 





venerdì 20 marzo 2015

Italcementi: quanto teniamo alla nostra salute -seconda parte


Pubblichiamo le Osservazioni di Sindaci che tengono al loro paese e alla salute di noi cittadini.

Comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Merate, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza e Verderio


Osservazioni e richieste condivise tra i comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Merate, Paderno d’adda, Robbiate, Solza, Verderio relative al
“Progetto Italcementi s.p.a. di valorizzazione energetica di combustibili solidi secondari (CSS) in parziale sostituzione dei combustibili fossili convenzionali utilizzati alla linea di cottura del clinker”

I sottoscritti rappresentanti dei Comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Merate, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza e Verderio, visto il progetto in oggetto presentato da Italcementi S.p.A. in data 15.10.2014 alla Provincia di Bergamo e alla luce di quanto emerso durante la conferenza istruttoria di Valutazione Impatto Ambientale (V.I.A.) tenutasi il 11.02.2015 presso la Provincia di Bergamo, dopo ulteriori approfondimenti e valutazioni, con il presente documento sono a ribadire e ad integrare quanto già illustrato e presentato durante la sopracitata Conferenza istruttoria V.I.A.:

1. RACCORDO FERROVIARIO. Evidenziato che Italcementi S.p.A. ha attivato un nuovo iter procedurale finalizzato all’aumento dell’utilizzo di combustibili alternativi senza avere ottemperato alla riattivazione del raccordo ferroviario prevista dal “Protocollo di intesa per l’attuazione delle compensazioni ambientali inerenti il processo di sostituzione, presso lo stabilimento di proprietà di Italcementi S.p.A. di Calusco d’Adda, dei combustibili convenzionali con combustibili alternativi” sottoscritto in data 04.05.2012, si ritiene che ogni ulteriore progetto non possa prescindere dalla riattivazione del raccordo ferroviario per il conferimento di combustibile e trasporto di materiale prodotto, come tra l’altro previsto anche a pag. 12 del Volume 2 dello Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.).

2. LIMITAZIONE TIPOLOGIE DI MATERIALI CLASSIFICATI CSS DA IMPIEGARE. 
a) Si chiede di conoscere in dettaglio la filiera, le procedure e i controlli, al fine della tracciabilità dei combustibili utilizzati (siano essi CDR, CSS, coke di petrolio o petcoke ) dal produttore all’utilizzatore. L’autorizzazione all’utilizzo del CSS non può prescindere dall’analisi di disponibilità territoriale ovvero di un bacino predeterminato di produzione del
combustibile - non rifiuto. b) Viste le individuate 125 possibili tipologie di CSS, sulla base della norma UNI EN 15359 e
delle combinazioni dei parametri Potere Calorifico Inferiore (PCI, parametro commerciale indice del valore energetico e quindi economico), cloro (Cl, parametro di processo), mercurio (Hg, parametro ambientale), si ritiene che debbano essere utilizzate solo le tipologie classificate in classe 1 e 2 riportate nella tabella 1 dell’allegato 1 del decreto 14.02.2013 n. 22 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

3. STUDIO IMPATTO AMBIENTALE (SIA). a) Si ritiene necessario approfondire lo SIA in quanto non sono evidenziati adeguatamente gli
impatti cumulativi previsti. Si chiede comunque di prefigurare un tendenziale abbattimento del 50 % del flusso emissivo semi-orario, giornaliero, mensile e annuo, utilizzando le Migliori Tecniche Disponibili (MTD) e quelle in fase di sperimentazione.
b) Vanno applicate le linee guida per la componente salute pubblica degli Studi di Impatto Ambientale, come da deliberazione della Giunta Regionale n. X/1266 del 24 gennaio 2014, ai sensi dell’art. 12, comma 2, del Regolamento regionale 21.11.2011 n. 5.

4. LIMITI DELLE EMISSIONI NELLE FASI TRANSITORIE. a) Si rende necessario conoscere e/o approfondire la qualità ed il quantitativo di emissioni
durante la fase transitoria, ovvero come vengono gestite e controllate quelle variabili di processo (momenti anomali di funzionamento, come ad esempio una cattiva combustione
www.giornaledellisola.it – marzo 2015
Comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Merate, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza e Verderio
evidenziata dall’aumento di concentrazione di monossido di CO, i momenti di avvio e fermata dell’impianto, ecc.) ove diverse condizioni operative (qualità e quantità del CSS immesso nel forno, mescolanze dei vari combustibili, ecc.) possono determinare diverse temperature con incidenza sulle emissioni in atmosfera. Una cattiva combustione, per eccesso di monossido di carbonio (CO) significa temperature nettamente inferiori ai 1.400 °C; in tali momenti transitori non esistono limiti per le emissioni che invece valgono per il normale funzionamento. Come prescrizioni, vanno inseriti nell’AIA i limiti riguardanti le emissioni fuggitive, i malfunzionamenti e l’arresto dell’impianto, sulla base di quanto prevede l’art. 7, comma 7, del D. Lgs. n. 59/2005 che recita
. b) Visti i livelli di emissione degli ossidi di azoto (NOx), si chiede l’introduzione di nuove
tecnologie e processi finalizzate/i ad un significativo abbattimento di NOx (come la stessa Italcementi S.p.A. sta sperimentando presso il suo stabilimento di Rezzato).

5. PROTOCOLLO DI SPERIMENTAZIONE. Si chiede la definizione di un protocollo di sperimentazione che tenga monitorato anche l’evoluzione nel tempo delle emissioni, assoggettandole ad un accurato, specifico e costante controllo.

6. COINVOLGIMENTO ARPA E ASL DELLA PROVINCIA DI LECCO. Data la vicinanza dell’impianto di Calusco d’Adda ai Comuni della sponda lecchese dell’Adda e la ricaduta delle emissioni al suolo anche nei territori di questi Comuni, si sollecita una collaborazione tra ARPA e ASL delle due Province ed in particolare la collaborazione tra le ASL della Provincia di Bergamo e di Lecco in relazione alle procedure, ai rilievi, ai controlli delle emissioni, alle indagini epidemiologiche e a quanto previsto dalla citata deliberazione della Giunta regionale n. X/1266 del 24 gennaio 2014.

7. CERTIFICAZIONI AMBIENTALI, DEI PROCESSI E DEI CONTROLLI. Anche se Italcementi S.p.A. ha già in essere la certificazione ISO 14001, si chiede a Italcementi S.p.A. di aderire al protocollo volontario EMAS (Eco Management and Audit Scheme), strumento volontario proposto dalla Comunità Europea nell’ambito del V Programma d’azione a favore dell’ambiente, con possibilità di accesso ai finanziamenti regionali, per la certificazione della strumentazione e i controlli e la verifica dei processi, dal momento che possono aderire volontariamente le organizzazioni (aziende, enti pubblici, ecc.) per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni su una corretta gestione ambientale. Obiettivo primario è contribuire alla realizzazione di uno sviluppo economico sostenibile all’interno dell’Unione Europea, evidenziando il ruolo e le responsabilità delle imprese.

8. INSTALLAZIONE DI ULTERIORI STAZIONI DI MONITORAGGIO. Constatato che le attuali centraline di riferimento sono quelle di Calusco d’Adda (BG) e Merate (LC), e dato atto della distanza della centralina di Merate dal cementificio e della sua collocazione a lato di una strada statale e pertanto con valori alterati dalle emissioni dal traffico stradale, si chiede l’installazione di alcune centraline di monitoraggio anche nei Comuni viciniori a Calusco d’Adda, per la rilevazione dei dati delle emissioni nell’atmosfera, con costi a carico di Italcementi S.p.A. e controllo qualità dei dati da parte di ARPA o terzo gestore.

9. ATTIVAZIONE “OSSERVATORIO AMBIENTALE”.
: “L'autorizzazione integrata
ambientale contiene le misure relative alle condizioni diverse da quelle di normale esercizio, in
particolare per le fasi di avvio e di arresto dell'impianto, per le emissioni fuggitive, per i
malfunzionamenti, e per l'arresto definitivo dell'impianto”
www.giornaledellisola.it – marzo 2015
Comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Merate, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza e Verderio
Si richiede l’attivazione dell’ “Osservatorio ambientale" previsto dall’art. 8 (Monitoraggio) della Legge Regione Lombardia 02 febbraio 2010 n. 5 “Norme in materia di valutazione di impatto ambientale”.

10. BENEFICI PUBBLICI TERRITORIALI. Il progetto non prevede benefici pubblici territoriali ma vantaggi solo per Italcementi S.p.A., ovvero aumento della produttività, utilizzo di rifiuti per produzione di energia necessaria per il processo produttivo. Fermamente convinti che ha assoluta priorità la salvaguardia della salute pubblica, i Comuni non avanzano altre richieste di compensazioni ambientali ma esigono che una parte dei risparmi ottenuti da Italcementi S.p.A. vengano reinvestiti per fare fronte ai costi derivanti dall’attuazione di quanto richiesto ai punti sopra illustrati e principalmente finalizzati ad ottenere la massima garanzia possibile circa la sostenibilità ambientale del progetto.

11. ATTO AUTORIZZATIVO - PRESCRIZIONI E CONDIZIONI. Qualora la Valutazione d’Impatto Ambientale risulti positiva, si chiede che i vincoli, le clausole e le richieste accettate vengano inserite nell’atto autorizzativo quali prescrizioni e condizioni cui il Proponente deve ottemperare.

Letto, approvato e sottoscritto.
Per il Comune di Cornate d’Adda Il Vicesindaco Viganò Antonio
Per il Comune di Imbersago Consigliere con delega all’Ambiente Riva Roberto
Per il Comune di Merate Il Sindaco Massironi Andrea
Per il Comune di Paderno d’Adda Il Sindaco Rotta Renzo
Per il Comune di Robbiate Il Sindaco Villa Daniele
Per il Comune di Solza Il Sindaco Rocca Maria Carla
Per il Comune di Verderio Il Sindaco Origo Alessandro
...................................................................................................................................................................

PER IL COMUNE DI VILLA D'ADDA - IL SINDACO BIFFI.... ....ASSENTE!!!






mercoledì 18 marzo 2015

ITALCEMENTI: quanto teniamo alla nostra salute?





L'analisi e le proposte di Legambiente pubblicate sul nostro BLOG riprendono e approfondiscono con particolareggiata competenza quanto già espresso dai consiglieri di Insieme per Villa d'Adda in un interrogazione al Sindaco dello scorso anno.

Chi partecipa ai consigli comunali ricorderà le vaghe risposte in merito del nostro Sindaco che si potrebbero banalmente riassumere in " l'Amministrazione non ha potere in merito per cui....lasciamo agli organi superiori (Provincia ecc.) le decisioni".
A noi era sembrato un modo per "lavarsene le mani".

A riprova di questo, vi invitiamo a leggere sulla stampa locale (es. Il Giornale di Merate del 10 Marzo scorso) quale mobilitazione e quale interessamento stanno ponendo al problema molti sindaci dei paesi del Meratese e anche del nostro territorio che hanno addirittura incontrato l’Assessore regionale Claudia Terzi per discutere del problema.
Per non parlare poi dei comitati di cittadini che stanno organizzando raccolte di firme per circoscrivere il problema delle emissioni del cementificio.

Naturalmente nel comitato dei Sindaci l’Amministrazione di Villa d’Adda non era rappresentata.
Già ma per loro…sono altri che devono decidere.  
Forse dovrebbero ricordarsi che Il Sindaco è comunque e sempre responsabile della salute dei cittadini e anche il nostro quindi non può esimersi dall'interessarsi direttamente e concretamente delle “possibili” conseguenze di quanto avviene a Calusco.

E poi: ci ricordiamo che la nostra Amministrazione con una brillante mossa ha deciso di uscire da “AGENDA 21” ? E qualcuno si ricorda che “AGENDA 21” aveva in passato coordinato gli enti territoriali nelle trattative con ITALCEMENTI per stabilire modalità e quantità dei rifiuti da bruciare e dei combustibili da utilizzare ?
Ora i comuni più attivi, nonché associazioni come Legambiente ed i comitati civici  stanno chiedendo che ancora "Agenda 21" attivi il coordinamento per tenere sotto controllo l’evolversi delle nuove autorizzazioni chieste da Italcementi nonché per far rispettare gli impegni precedenti tra cui quello, importantissimo, di mettere in atto il trasporto ferroviario per i prodotti del cementificio, diminuendo così il traffico stradale ed il conseguente inquinamento.

Ma un dubbio ci sorge: su questa ed altre questioni che riguardano salute, ecologia, salvaguardia del territorio e degli abitanti la nostra Amministrazione ha la volontà di metterci testa, pensiero ed attenzione oppure il tanto decantato motto "ci tengo al mio paese" per loro significa soltanto fare qualche asfaltatura o rappezzi di buche dove asfaltare non possono?

Ma forse la questione è un’altra (e molti cittadini se la pongono): esiste ancora l’Amministrazione di Villa d’Adda ? E se esiste che fa rinchiusa nel palazzo comunale?
Ricordiamo che è ben dall'ormai lontano Novembre 2014 che non viene più convocato un consiglio comunale !!


Sindaco e Assessori: battete un colpo … se ci siete 

lunedì 16 marzo 2015

Proposte di Legambiente sul cementificio di Calusco



Lettera aperta ai sindaci interessati alle provincie di Bergamo e Lecco all’agenda XXI locale area Dalmine Zingonia Isola bergamasca, al parco Adda Nord, alle Provincie di Bergamo e di Lecco e alla Regione Lombardia.



ITALCEMENTI: LE NOSTRE PROPOSTE
        

         Com’è noto Italcementi, lo scorso ottobre 2014, ha presentato una richiesta di autorizzazione per incrementare dagli attuali 30.000 t/anno fino a 110.000 t/anno l'utilizzo di rifiuti solidi non pericolosi in sostituzione del Pet-coke nell’impianto di Calusco D’Adda (BG). Tale progetto è soggetto a procedura di VIA provinciale e lo scorso 18 febbraio si è tenuta la prima conferenza di servizi.
         La richiesta rientra nel campo dei cosiddetti “Combustibili Solidi Secondari”, che andranno a produrre oltre il 50% del calore necessario al forno di cottura del clinker. Per Combustibili Solidi Secondari (CSS) s’intendono i combustibili solidi prodotti da rifiuti non pericolosi, sia di origine urbana che speciale (compresi i rifiuti industriali), che rispettano le caratteristiche individuate delle norme tecniche UNI CEN/TS 15359 e s.m.i.
         La parziale sostituzione di un combustibile come il Coke di petrolio, che è la frazione solida terminale della raffinazione del petrolio e contiene alti tenori di zolfo e di metalli tossici (Vanadio 2000 mg/kg, Nichel 400 mg/kg), rappresenta l’occasione per ridurre in modo significativo l’impatto ambientale di un impianto che è tra le maggiori fonti emissive industriali della Lombardia e si trova all’interno del Parco Adda Nord.    
        
         C’è però da sottolineare innanzitutto come l’impianto Italcementi di Calusco D’Adda, già da 7 anni, sia autorizzato ad utilizzare rifiuti non pericolosi quali il Combustibile Derivato da Rifiuti “CDR” (30.000 t/anno) in parziale sostituzione del coke di petrolio per l’alimentazione del forno di cottura. Questa autorizzazione era stata oggetto di un lungo iter partecipativo che aveva coinvolto, oltre al comune di Calusco d’Adda, molti comuni del territorio circostante (sia in provincia di Bergamo che in provincia di Lecco), le forze sindacali, gli enti di controllo istituzionali quali ARPA e ASL, le amministrazioni provinciali di Bergamo e Lecco, nonché i portatori d’interesse diffuso compresa la nostra associazione. Al termine di questo iter era stato sottoscritto un accordo, sfociato poi in una convenzione all’interno della quale Italcementi assumeva diversi impegni con le amministrazioni locali che ad oggi non sono completamente attuati.
         In particolare Italcementi si assumeva l’impegno di riattivare lo scalo merci ferroviario all’interno del sito produttivo con conseguente riduzione dei trasporti su gomma. Questo impegno è ad oggi disatteso, a quanto pare per lungaggini burocratiche.
Il trasporto ferroviario è di importanza primaria per un Paese che punta a migliorare la sua capacità produttiva e di coesione sociale, ed è al contempo di gran lunga maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale, rispetto al trasporto su gomma.  Si avrebbero diminuzione dei costi ambientali dovuti al traffico e all’inquinamento, ma anche di quelli sociali e sanitari dovuti agli incidenti stradali. Quindi ci deve essere un impegno ed uno sforzo affinchè il trasferimento delle merci dalla gomma alla rotaia divenga realtà nei tempi più rapidi possibili. 

        
         In questo contesto riteniamo imprescindibile che l’esperienza del tavolo di confronto, aperto in passato grazie all’Agenda XXI locale,  che coinvolse tutti i portatori d’interesse diffuso presenti sul territorio, debba essere nuovamente promosso dalle amministrazioni comunali coinvolte (in primo luogo dal comune di Calusco D’Adda), in quanto i sindaci, in qualità di autorità sanitarie, sono responsabili della salute dei cittadini e le emissioni di Italcementi non riguardano solo il territorio di Calusco. Le amministrazioni comunali hanno l’obbligo morale e legislativo di collaborare tra loro e di confrontarsi con le istituzioni preposte a rilasciare l’autorizzazione.
A questo proposito lanciamo alle amministrazioni comunali interessate una serie di proposte da analizzare e discutere all’interno del tavolo di confronto:

1.     Venga fissato un percorso con tappe certe affinché si giunga nei tempi più brevi possibili all’entrata in servizio dello scalo merci ferroviario. Siamo quindi a sollecitare oltre la società Italcementi, anche i sindaci che hanno sottoscritto l’accordo affinché, per quanto di loro competenza nell’interesse dei cittadini, compiano tutti gli atti necessari al rispetto di questo fondamentale impegno.
2.     Per quanto riguarda il progetto: la sostanziale riduzione dell’impatto ambientale è una necessità imprescindibile. Quindi una generale riduzione dei limiti alle emissioni deve essere la premessa per sollecitare l’impiego delle migliori tecnologie disponibili. Un sistema efficiente ed efficace che parta innanzitutto dall’abbattimento degli Ossidi di azoto (NOx) con il dimezzamento delle emissioni attraverso l’installazione, a valle dell'attuale DeNOx termico, di un impianto DeNOx catalitico analogamente a quanto Italcementi ha installato nella propria cementeria di Rezzato (BS). La riduzione degli ossidi di azoto, in una fonte emissiva importante come quella di Italcementi è di fondamentale importanza per l’impatto ambientale. Questa classe d’inquinanti, oltre a contribuire alle  "piogge acide" (siamo nel parco Adda Nord), costituisce il "precursore” per la formazione nell’atmosfera di polveri sottili (PM10) e, per azione delle radiazioni UV solari, di formare Ozono e il cosiddetto smog fotochimico (Alchilnitrati, Perossiacetililnitrati PAN, ecc). I danni maggiori alla salute umana dovuti direttamente e indirettamente alle emissioni di NOx si verificano nei bambini: perché hanno una frequenza respiratoria maggiore, e il sistema immunitario non è ancora completo. Su chi soffre di asma: perché presentano difficoltà respiratorie. Provocano allergie e irritazioni: perché il biossido di azoto esercita il suo effetto tossico principalmente sugli occhi, sulle mucose e sui polmoni. Sulla vegetazione: perché altera gli equilibri ecologici e ambientali.
3.     Chiedere formalmente alla provincia di Bergamo di subordinare l’autorizzazione alla:
·    riduzione dei valori limite alla concentrazione massima degli inquinanti emessi dal forno di cottura ove si impiegano i CSS ai livelli consentiti dall’applicazione delle MTD (NOx < 400 mg/Nm3S, polveri < 5 mg/Nm3S, metalli tossici D.Lgs. 133/2005 < 0,05 mg/Nm3S, PCDD/F < 0,05 ng/Nm3 comprensivi di  PCB dioxin like)
·    prescrizione di un sistema di limiti all'emissione degli inquinanti dal forno di cottura del clinker espresso come flusso di massa orario e annuo basati sulla concentrazione media attesa a seguito dell'applicazione del sistema SCR (es. NOx < 200 mg/Nm3; polveri < 2 mg/Nm3);
·    Limitazione dell'autorizzazione all’utilizzo delle tipologie di CSS con contenuto di metalli tossici D.Lgs. 133/2005 inferiore o uguale a quello del PetCoke (pesato rispetto al potere calorifico) al fine di non aumentare l'emissione dei metalli tossici;
·    stipula di un protocollo di sperimentazione, come avvenuto in passato e come avviene in analoghe situazioni sia in Italia che nel resto d’Europa, che verifichi l’effettivo miglioramento delle emissioni a seguito della progressiva sostituzione del combustibile nel forno di cottura del clinker; dovrà essere verificato anche che diminuiscano o comunque non aumentino le emissioni dei microinquinanti organici e dei metalli pesanti tossici;
·    vincolo all'utilizzo di CSS disponibili  nel bacino provinciale prima di poter accedere a fornitura extraprovinciali;
·    adozione di procedure di controllo delle forniture e tracciabilità dei CSS utilizzati.

Bergamo 27/02/2015

Nicola Cremaschi
LEGAMBIENTE BERGAMO

Luciano Gelfi
LEGAMBIENTE CERCA BREMBO FILAGO