Il gruppo “Insieme per Villa d'Adda” è nato nel 1993 per libera iniziativa di un gruppo di cittadini provenienti da esperienze diverse (quasi per nessuno di tipo politico), ma con una comune volontà: mettere a disposizione un po' del proprio tempo e del proprio impegno a favore del paese.

Decisero di incontrarsi per analizzare la vita sociale e civile di Villa d'Adda e per elaborare insieme proposte che potessero migliorare il territorio e la convivenza della comunità. Furono incontri molto partecipati ed aperti a tutti senza nessuna preclusione: nel 1994 la decisione di stendere un programma e di costituire una lista civica che si potesse presentare alle elezioni comunali di quell'anno.

La lista “Insieme per Villa d'Adda” ottenne un ampio consenso da parte dei nostri concittadini e così anche nei due mandati successivi. Il gruppo che si presenta oggi agli elettori è composto solo in parte dalle persone che diedero origine a quest'esperienza: altre se ne sono aggiunte negli anni tra cui diversi giovani. Le persone sono cambiate ma i principi fondanti sono ancora gli stessi e vogliamo fermamente ribadirli oggi, nel momento in cui ci proponiamo ancora per un nuovo mandato amministrativo a servizio del nostro paese.

giovedì 28 gennaio 2016

Villa d'Adda ricorda.




Ieri sera nella sala civica della biblioteca si è tenuta la commemorazione della Shoah.

Sul palco si sono alternati: la Dottoressa  Paola Caon che emozionata ha saputo emozionare, il Prof. Felice Bassani che ha sviluppato un’analisi forse troppo pessimistica sul futuro dell’umanità e il Sig. Franco Gambirasio che, in gran spolvero, ha messo il giusto pepe alla serata con interventi puntuali e in punta di fioretto.

Altissimo poi il livello dei musicisti Antonio Serratore e Francesco Motta ai quali va un plauso particolare per le toccanti esecuzioni  offerte e che hanno dimostrando quanto la buona musica possa toccare le corde più profonde dell’animo umano.

La formula proposta è stata quella del caffè letterario, il Prof. Marco Vannucci di Passione e Futuro e nuovo bibliotecario ha condotto e moderato la serata con  la nota proprietà d’eloquio condita dalla tipica verve toscana che in un caso l'ha spinto fuori tema (l'ha fatta fuori dal vaso, diremmo più prosaicamente) accumunando nelle colpe, per i diversi olocausti dell’umanità, anche la sinistra, forse non considerando che di shoah si  dibatteva e quindi di uno specifico crimine nazista e fascista.
Ciò gli è stato prontamente ricordato prendendo la parola dal sottoscritto e ribadito con piglio deciso dal Sig. Franco Gambirasio.
Poi la serata è continuata, dopo la pausa caffè, ragionando attorno al tema della serata e si è conclusa a tarda ora con una toccante preghiera musicale in una sala ormai quasi vuota e purtroppo mai stata gremita come avrebbe invece meritato l’importanza del tema trattato. 

Mario Milesi

mercoledì 27 gennaio 2016

shoah


La data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di  Auschwitz, scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.

giovedì 21 gennaio 2016

Cementificio di Calusco

Riceviamo questo comunicato inviatoci oggi da Legambiente e lo sottoponiamo all'attenzione dei nostri lettori sollecitando nel contempo un comunicato  del nostro Sindaco circa l'avvenuta o meno firma dell'accordo tra alcuni comuni e Italcementi



DOPO ACCORDO ITALCEMENTI CALUSCO

Apprendiamo dalla stampa che sarebbe stato firmato un protocollo d’intesa tra alcuni comuni e Italcementi in merito alla richiesta del cementificio di utilizzare come combustibile il CSS al posto del PetCoke.
Abbiamo cercato di leggere il testo con la massima tranquillità, senza pesare le dichiarazioni di Agostino Rizzo - direttore tecnico Italia di Italcementi che con molta leggerezza ha azzerato il senso della democrazia partecipativa degli ultimi vent’anni.
Abbiamo cercato all’interno del protocollo quegli elementi che ci saremmo aspettati da degli enti locali attenti alla salute dei cittadini o da delle associazioni – come Agenda XXI – che avrebbero nella partecipazione, condivisione e attenzione all’ambiente il proprio senso.
Nulla di tutto questo è riscontrabile in questa vicenda.

Il direttore di Italcementi, con molta spocchia, ha seraficamente affermato di “ritenere importante il rapporto con le amministrazioni, che promuovono e difendono la tutela dell’ambiente e della salute”, sottolineando che “il proprio interlocutore può essere solo chi rappresenta le comunità locali, ovvero le amministrazioni elette dai cittadini e istituzionalmente legittimate a rappresentare gli interessi di tutti i cittadini”. Tale cosa non risponde a verità. Non tutte le amministrazioni e non tutti i cittadini sono d’interesse per il dott. Rizzo, bensì solamente le amministrazioni che gli fanno comodo; infatti alcuni comuni tra i più vicini e direttamente confinanti al cementificio sono stati totalmente ignorati come interlocutori.

Ma la cosa più sconcertante è riuscita ad ottenerla l’associazione Agenda XXI locale Dalmine Zingonia Isola bergamasca; in pochi mesi ha letteralmente calpestato i principi fondativi della carta di Aalborg ignorando il principio di “…partecipazione al processo decisionale locale…” che è essenza stessa di un processo di attuazione “Agenda 21”. Il tutto per compiacere ai desideri del sindaco di Calusco tesi in tutt’altra direzione rispetto a quella della tutela dell’ambiente e del territorio. Sembra quasi che gli amministratori che hanno firmato questo accordo si siano dimenticati che la tutela della salute dei cittadini sia una responsabilità primaria per un sindaco…
Questo aspetto della vicenda è forse uno dei capitoli più brutti scritti delle pubbliche amministrazioni bergamasche negli ultimi 20 anni.

Purtroppo abbiamo avuto la sensazione che le logiche del profitto abbiano dominato portando a rimandare sine die anche quegli impegni che Italcementi solo pochi anni fa aveva sottoscritto e che ha, ad oggi, disatteso.
Una prova di serietà da parte dell’azienda che lascia esterrefatti e che dovrebbe far riflettere in vista delle nuove richieste.
Per parte nostra non possiamo fare altro che inviare un ultimo accorato appello alla Provincia di Bergamo ed alla sua struttura competente, affinché nel procedimento autorizzativo inserisca una serie di prescrizioni per una considerevole riduzione, senza se e senza ma, dell’impatto ambientale dell’impianto di Calusco D’Adda. Ad oggi, gennaio 2016, indipendentemente dal progetto presentato due anni or sono da Italcementi, riteniamo che l’attuale cementificio, per come è configurato, abbia un impatto ambientale non più ammissibile per il territorio circostante e per il contesto in cui è inserito.

Di seguito riportiamo il minimo indispensabile in termini d’impegno cui l’azienda si deve conformare sono sintetizzabili come segue:

1. Le risposte della società ai nostri rilievi circa la riduzione dell’impatto ambientale del cementificio sono a nostro avviso insufficienti e minimali. Affidare ad una generica ottimizzazione del funzionamento del forno di cottura del clinker in considerazione del fatto che con il CSS si possono ottenere prestazioni più elevate con conseguente diminuzione progressiva delle emissioni è alquanto deludente. Riteniamo che all’indomani della conferenza mondiale COP21 di Parigi ed all’alba del 2016, non sia più accettabile, in vista di un prolungamento delle autorizzazioni ambientali e quindi della previsione di vita utile dell'impianto industriale, che le BAT non vengano applicate in particolare per il parametro più critico, che sono i NOx. Quella dell'Isola bergamasca è un’area anche più critica di quella dell’altro stabilimento Italcementi (Mazzano Rezzato). Anche lì Italcementi si oppose duramente, ma alla fine i comuni e i portatori d’interesse diffuso la spuntarono e ora Italcementi va orgogliosa del suo stabilimento modello che non voleva fare. È un risultato irrinunciabile, su cui noi come associazione ci siamo esposti fortemente e non possiamo, oltre a non volerlo, retrocedere.
Riteniamo quindi imprescindibile un incisivo intervento finalizzato all’abbattimento degli Ossidi di azoto (NOx) emessi dal forno di cottura del clinker, attraverso l’installazione, a valle dell'attuale DeNOx termico, di un impianto DeNOx catalitico. Le difficoltà e gli oneri economici sollevati dall’azienda in sede di risposta sono deboli e non ci convincono. Il tema deve essere affrontato seriamente, senza se e senza ma…, da subito.

2. Un intervento incisivo per l’eliminazione/riduzione delle emissioni diffuse di polveri, responsabili dell’esposizione dei lavoratori e dell’ambiente prossimo allo stabilimento è un dovere morale e non più procrastinabile soprattutto nei seguenti aspetti:
- movimentazione nel deposito del clinker
- perdite di polvere dal forno di cottura del clinker
- mancanza o inadeguatezza del sistema di aspirazione localizzata nella zona di carico del cemento nelle autocisterne

3. La Prescrizione di un sistema di limiti all’emissione con riduzione valori limite alla concentrazione massima degli inquinanti emessi dal forno di cottura indipendentemente dall’impiego di CSS o altro combustibile, ai livelli consentiti dall'applicazione delle BAT espressi come flusso di massa annuo, basati sulla concentrazione media attesa a seguito dell’applicazione del sistema SCR (es. NOx < 200 mg/Nm3S 10% O2; polveri < 2 mg/Nm3S 10% O2, NH3 < 1 mg/Nm3 10% O2, TOC < 10 mg/Nm3S 10% O2, NH3  < 5 mg/Nm3S 10% O2, metalli tossici D.Lgs. 133/2005 < 0,05 mg/Nm3S 10% O2, PCDD/F < 0,05 ng/Nm3S 10% O2 comprensivi di  PCB dioxin like) con la riduzione anche delle emissioni di microinquinanti organici. La riduzione dei valori limite alla concentrazione massima è un elemento da perseguire considerato lo stretto rapporto direttamente proporzionale tra questi valori e la salute pubblica della popolazione.
Irrinunciabile anche l’attivazione di una procedura di monitoraggio, con cadenza mensile, dei microinquinanti organici (in particolare gli organici alogenati, IPA) e bimestrale per i metalli tossici.

4. Limitazione dell'autorizzazione all'utilizzo delle tipologie di CSS con contenuto di metalli tossici D.Lgs. 133/2005 inferiore o uguale a quello del PetCoke (pesato rispetto al potere calorifico) al fine di non aumentare l'emissione dei metalli tossici; con la stesura di procedure rigorose di accettazione o restituzione del carico basate sui dati forniti dal fornitore accompagnati da analisi della composizione su campioni rappresentativi: in sostanza i limiti emissivi del cementificio devono essere equiparati a quelli di un impianto di incenerimento.
• Introduzione della tracciabilità dei combustibili utilizzati (siano essi CDR, CSS, coke di petrolio o petcoke ) dal produttore all’utilizzatore. L’autorizzazione all’utilizzo del CSS non può prescindere dall’analisi di disponibilità territoriale ovvero di un bacino predeterminato di produzione del combustibile - non rifiuto.
• Introduzione di procedure che indichino le modalità di gestione dei rifiuti combustibili CSS che assicurino che l'aumento dei quantitativi utilizzati, in sostituzione del PetCoke, non comporti aumento dell'inquinamento atmosferico:
• Fissazione di limiti alla quantità oraria di CSS utilizzabili; i limiti saranno espressi per ogni tipologia di RSS in relazione al tasso massimo di sostituzione del fabbisogno termico attualmente soddisfatto interamente dal combustibile solido PetCoke
• Vincolo all'utilizzo di CSS disponibili nel bacino provinciale prima di poter accedere a fornitura extra provinciali.

5. Italcementi S.p.A. ha sottoscritto una convenzione con le amministrazioni comunali della zona, in data 04.05.2012, finalizzata alla riattivazione dello scalo merci ferroviario interno all’azienda. Allo stato attuale questi impegni non sono ancora attuati.
Riteniamo che trasporto ferroviario sia d’importanza primaria per un Paese che punta a migliorare la sua capacità produttiva e di coesione sociale ed è al contempo di gran lunga maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale, rispetto al trasporto su gomma.
Siamo consapevoli che i rischi nello scenario attuale trasportistico di veder arrugginire inutilizzati i binari nuovi. Quello scalo è però paradigmatico, non è affare interno di Calusco: perché l’industrializzazione dell’Isola bergamasca ha bisogno di moderni concetti di logistica ferroviaria, e il rischio è che l’infrastruttura ferroviaria venga definitivamente relegata al solo trasporto passeggeri disarmando completamente l’esercizio merci sulla tratta. La logistica ferroviaria è al contrario uno snodo strategico di organizzazione efficiente degli scambi di merce. Siamo anche consapevoli che nella fattispecie, più che della ritrosia di Italcementi, siamo in ostaggio dell’inefficienza dell’operatore cargo. Ma vorremmo fosse chiaro che questo scalo merci non va valutato solo in termini di CO2 evitata o in riduzione dell’incidentalità da traffico: la logistica ferroviaria è strategica di uno “smart industry district” e Italcementi ne rappresenta la massa critica per la direttrice Ponte Sa Pietro. Bisogna che lo scalo merci venga fatto. Va coinvolta anche la Regione con accordi per assicurarne l’approvvigionamento “Trenord Cargo”, o con altri operatori più competitivi “HUPAC, o DB, o FFSCargo”.


Daniel Pezzotta - Legambiente Lombardia
Coordinamento Legambiente Circoli Bergamaschi

mercoledì 20 gennaio 2016

Invitiamo i lettori a seguire il dibattito in corso attraverso i commenti, tra un nostro affezionato lettore e il nuovo bibliotecario andando al  precedente post "pulizia" del 27 dicembre 2015 che ha raggiunto la cifra record di 40 commenti!

domenica 17 gennaio 2016

quizzone


  Cosa tiene in pugno il personaggio della foto?

1) la beccaccia
2) il beccaccino
3) altro

siete tutti invitati a dare una risposta prima che stringa inesorabilmente il pugno.

lunedì 11 gennaio 2016

Vandali


Riceviamo questa lettera firmata che pubblichiamo integralmente omettendo solo nome e indirizzo del mittente, ci auguriamo che chi è responsabile della sicurezza si attivi e metta in atto i provvedimenti idonei a contrastare con fermezza il fenomeno da tempo fuori controllo.

Buongiorno a tutti,
scrivo per segnalare l'ennesimo atto di vandalismo che ho riscontrato stamattina.
Mi chiamo ..............., abito a Villa d'Adda, Via ........
Non avendo la possibilità di un parcheggio, data l'ubicazione di casa mia, sono costretta a parcheggiare in prossimità delle scuole medie (o nei 4 parcheggi vicino all'ingresso inferiore o nella parte sottostante).
Da circa 3 anni le macchine parcheggiate lì subiscono vandalismi di ogni genere; in diverse giornate è capitato quanto segue: 
  • mia auto: divelto lo specchietto - divelto tergicristalli posteriore - divelto tergicristalli anteriore - sgonfiate le 4 ruote due volte 
  • altre auto di famiglia: divelto specchietto - divelto tergicristallo - bucata una ruota - rubati copricerchi - rilevate impronte di scarpe sui tetti delle auto
  • trovato un palo di legno infilato in verticale in un tombino in mezzo alla strada Via Olmo (frenato appena in tempo prima di distruggere la macchina e rimosso il palo).
In un paio di occasioni abbiamo sporto denuncia ai carabinieri di Calusco pregando di passare spesso dalla zona scuole medie, nota già da anni anche come centro dello spaccio di Villa d'Adda.
Stamattina l'ultimo dei danni, questo peggiore degli altri: sono state forzate e in parte divelte tutte le serrature della mia auto: le due serrature delle portiere e quella dell'avviamento.
Probabilmente l'auto sarà da rottamare e dovrò acquistarne un'altra. Sono una pendolare: devo andare a lavorare tutti i giorni e devo continuamente ripagare danni fatti per vandalismo e divertimento da una banda di ragazzini sfaccendati che stanno sempre più elevando il livello dei loro disastri.
In paese ho provato a chiedere e pare che tutti sappiano che c'è questa banda di ragazzini - la maggior parte di diciannove anni con qualche "recluta" più giovane e forse qualcuno di qualche anno in più - che fa questi disastri. Anche i nomi pare li sappiano tutti.
Chiedo da parte di tutti voi un intervento urgente e costante affinchè tale microciminalità venga stroncata - cosa che in un comune piccolo come il nostro sembrerebbe possibile - sia per evitare in futuro i continui danni finora evidenziati  sia perchè se qualcuno dei responsabili di questi fatti dovesse finalmente subire le conseguenze delle proprie azioni, magari qualcuno degli altri del gruppo potrebbe tirarsi indietro e magari "salvarsi" da una vita di delinquenza.
Come prima azione chiedo che vengano attentamente visionate le registrazioni delle telecamere di sorveglianza poste in prossimità della scuola per cercare di identificare coloro che hanno distrutto la mia auto tra le giornate di sabato e stanotte (ieri non ho usato l'auto, pertanto non so se il dsisastro sia avvenuto sabato notte o domenica notte).  
In giornata passerò a sporgere denuncia presso i Carabinieri di Calusco.
Ringrazio sin d'ora per l'attenzione che vorrete porre a questa mia.

Firmato: ...................................