Il gruppo “Insieme per Villa d'Adda” è nato nel 1993 per libera iniziativa di un gruppo di cittadini provenienti da esperienze diverse (quasi per nessuno di tipo politico), ma con una comune volontà: mettere a disposizione un po' del proprio tempo e del proprio impegno a favore del paese.

Decisero di incontrarsi per analizzare la vita sociale e civile di Villa d'Adda e per elaborare insieme proposte che potessero migliorare il territorio e la convivenza della comunità. Furono incontri molto partecipati ed aperti a tutti senza nessuna preclusione: nel 1994 la decisione di stendere un programma e di costituire una lista civica che si potesse presentare alle elezioni comunali di quell'anno.

La lista “Insieme per Villa d'Adda” ottenne un ampio consenso da parte dei nostri concittadini e così anche nei due mandati successivi. Il gruppo che si presenta oggi agli elettori è composto solo in parte dalle persone che diedero origine a quest'esperienza: altre se ne sono aggiunte negli anni tra cui diversi giovani. Le persone sono cambiate ma i principi fondanti sono ancora gli stessi e vogliamo fermamente ribadirli oggi, nel momento in cui ci proponiamo ancora per un nuovo mandato amministrativo a servizio del nostro paese.

venerdì 10 giugno 2016

Biblioteca, cosa dicono i cittadini

La nostra biblioteca, com'era, com'è, come la vogliamo.

17 commenti:

  1. io ho poco frequentato la biblioteca, prima veniva gestita ordinariamente senza alcun programma culturale, oggi la frequento ancora meno ma sento tanta politicizzazione al suo interno. Se sei dei loro: sorrisi a 36 denti altrimenti ghigni e tanta diffidenza. In biblioteca si dovrebbe fare cultura e non politica, la gestione affidata ad un gruppo di giovani ventenni anche senza lavoro, e ce ne sono tanti ma nessuno li vuole vedere, nessuno li coinvolge, nessuno li cerca e il lavoro è ancora un miraggio.

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  2. io vorrei una biblioteca sociale, secondo un mio punto di vista il responsabile dei servizi sociale dovrebbe trasferirsi e lavorare in biblioteca, li mettersi all'ascolto dei bisbiglii e delle problematiche materiali e sociali del paese, - perché una persona di mezza eta ritira libri? senza lavoro? problemi famigliari? - perché tanti giovani a casa? le problematiche delle mamme, delle nonne, i redditi famigliari che non arrivano alla fine del mese - ecco che cosa deve saper ascoltare il bibliotecario, il funzionario sociale, sino ad ora sempre un gradino sopra il cittadino e sempre distaccato dalla popolazione deve incontrarla e saperla ascoltare.

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  3. beh, secondo voi allora era meglio prima dove invece di "un signore di mezza eta'" c'era una signora ora in pensione? nessuna iniziativa e deserto dei tartari con la biblioteca piu' chiusa che aperta? dove si sarebbero proposti questi 20enni disoccupati? Ma se uno non frequenta la biblioteca, come fa ad esprimere giudizi su chi invece la frequenta? la politicizzazione dove sarebbe? vedete che tutti I testi sono stati sostituiti dal mein kampf o dallabiografia di Ernesto cheguevara? ma soprattutto la domanda che piu' rimane senza risposta, ma come fa una persona che non va in un luogo a sentirne la politicizzazione?

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  4. Magari, oso troppo, se invece di triturare polemiche ed invettive che non fanno altro che avvelenare ulteriormente il clima, già di suo non molto propizio, potessimo incamminarci sulla strada dei contenuti, dei progetti, della cultura e di tutto quanto possa essere condivisibile. E possibilmente nel suo piccolo intento possa servire come base e strumento di fruizione di un servizio pubblico sempre più aderente alle esigenze di informazione e diffusione della cultura e della civile convivenza?
    Proviamoci!

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  5. Da cosa possiamo partire? Concetti semplici e concreti, tipo: orari di apertura che tengano conto sia di chi gestisce sia di chi utilizza questo servizio...
    I risultati dipendono da Noi. Se riusciamo ad essere positivi e propositivi.
    Coraggio!

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  6. Io vorrei che sia aperta dopo cena per prendere i film porno se li hanno.

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  7. Non abbiamo film osé, ci teniamo alla vista degli utenti, ma anche alle loro menti.Purtroppo, mi pare di constatare, per alcuni siamo arrivati troppo tardi.
    Marco Vannucci

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  8. Esternalizzare... che bello. Tanto costa sempre di più e i servizi sono, di solito, peggiori. A casa i fannulloni che gravano sul bilancio. I dipendenti costano sulle spese di bilancio. 10 dipendenti 400.00 mila euro? esternalizzare il servizio di questi 10 dipendenti. Risultato o euro di spesa in bilancio, Peccato che su un'altra voce di bilancio magari ci saranno 600.000 euro per rendere tali servizi. Il mondo è pieno di bla bla bla bla bla bla bla bla...

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  9. Eh, l'hai detto, magari! Colgo l'occasione per complimentarmi con i sondaggisti, davvero, mi avete commosso con questo sondaggio fino alle lacrime.

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  10. Ma che cavolo ha scritto l'anonimo del 24 giugno delle ore 17.57, non ho capito un tubo di quello che ha scritto, non può essere un più chiaro? grazie

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    1. non sono l'anonimo del 24, condivido comunque che esternalizzare il più possibile le mansioni dei dipendenti comunali giova alle casse comunali. Il problema principale è come controllare, e chi deve controllare.

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    2. sono l'anonimo del 24 e il mio concetto è che esternalizzare servizi pubblici è lobby. A vantaggio del privato e a discapito del cittadino.

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  11. Nonostante i bei temporali, che per fortuna ci hanno risparmaiato dalla loro peggiore energia, non si riesce a vedere il cielo sereno nè tantomeno pulito, pazienza!
    Dobbiamo aspettare e sperare in altre risorse.

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  12. Nel senso che da un decennio o forse più, per risparmiare sulle spese di personale, non si assumo più dipendenti pubblici e i servizi che non sono resi vengono affidati a cooperative ditte o altro. Prima la dipendente comunale apriva tutte le domeniche, ora la biblioteca è stata data in affido a non so chi?. Prima cosa togliere l'apertura domenicale e poi magari dare meno servizio. Ma sono contento. Io vorrei che tutto venisse dato ai privati cosi' poi vediamo la differenza. Tanto loro lavorano gratis e meglio.

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  13. Credo che prima di lanciare un je accuse dovremmo avere l'onestà intellettuale di sapere quel che si dice, altrimenti sono parole al vento. L'orario d'apertura della biblioteca non è stato dettato da teorie campate in aria, bensì da un'analisi attenta del sell in e sell out. La domenica, dati alla mano, corrispondeva ad una media di 1 libro -uno- prestato, i dati attuali sono decisamente confortanti con le soluzioni adottate. Ricordando a tutti che una biblioteca è una biblioteca, quindi non un centro di ascolto per il quale esiste l'assistente sociale e nemmeno un ritrovo per far bisboccia, spero di leggere, in futuro, commenti più pertinenti e stimolanti per migliorare il percorso intrapreso. Infine, pur non essendo dei dipendenti comunali, sappiate che siamo soggetti al (giusto) controllo del segretario comunale con l'obbligo di redazionarlo mensilmente sull'attività della biblioteca.

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    1. Caro sig. Vannucci, a mio parere il lavoro che sta facendo e il tempo che vi dedica sono esempi bellissimi e utili per il nostro paese, spero tanto che continui e ciò che fa serva da esempio ad altri..... Il problema è evidente che è ben altro, in un paesino come il nostro, dove conta l'amico dell'amico.. Lei sta facendo troppa ombra "si sta ingrandendo troppo" e per logica conseguenza, senza volerlo sta oscurando altri, signori e lobby del paese che tutti vedono e fingono di non vedere e che da anni si muovo per mettersi in mostra in attesa della giusta poltrona. La maggior parte delle cattiverie, critiche che scatena giungono da queste squadriglie di persone. Io politicamente non la penso come Lei, ma continui ad operare come sta facendo e grazie.

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  14. Faccia il bravo sig. marco. sono 30 anni che lavoro in comune e le storie si raccontano a chi è fuori dal palazzo. Mi fermo qui per non scadere in demagogia o populismo.

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