Il gruppo “Insieme per Villa d'Adda” è nato nel 1993 per libera iniziativa di un gruppo di cittadini provenienti da esperienze diverse (quasi per nessuno di tipo politico), ma con una comune volontà: mettere a disposizione un po' del proprio tempo e del proprio impegno a favore del paese.

Decisero di incontrarsi per analizzare la vita sociale e civile di Villa d'Adda e per elaborare insieme proposte che potessero migliorare il territorio e la convivenza della comunità. Furono incontri molto partecipati ed aperti a tutti senza nessuna preclusione: nel 1994 la decisione di stendere un programma e di costituire una lista civica che si potesse presentare alle elezioni comunali di quell'anno.

La lista “Insieme per Villa d'Adda” ottenne un ampio consenso da parte dei nostri concittadini e così anche nei due mandati successivi. Il gruppo che si presenta oggi agli elettori è composto solo in parte dalle persone che diedero origine a quest'esperienza: altre se ne sono aggiunte negli anni tra cui diversi giovani. Le persone sono cambiate ma i principi fondanti sono ancora gli stessi e vogliamo fermamente ribadirli oggi, nel momento in cui ci proponiamo ancora per un nuovo mandato amministrativo a servizio del nostro paese.

giovedì 21 marzo 2013

Adelvalda vince la causa: non avevamo dubbi


Assolta. Non avevamo dubbi. 

Il sindaco Adelvalda Carsaniga non colpevole, secondo il giudice Federica Gaudino del Tribunale di Bergamo.

In qualità di primo cittadino era stata accusata dal defunto consigliere di minoranza Francesco Arrigoni d'aver indebitamente violato la sua corrispondenza privata.

In realtà il giudice ha riconosciuto la correttezza dell'operato della nostra front-woman, che nel 2010 aveva licenziato l'apertura da parte degli uffici, di una comunicazione giunta in busta chiusa in Municipio per il consigliere, che aveva eletto il Palazzo come domicilio per la corrispondenza amministrativa.

“In quel frangente ho semplicemente applicato una procedura uguale per tutti – ha spiegato al nostro blog il sindaco – Ogni lettera che varca la soglia del Municipio dev'essere aperta e protocollata. Il consigliere avrebbe dovuto tenerne conto, quando ha eletto la sede comunale come domicilio per la sua corrispondenza amministrativa ed è per questo che rimasti meravigliata quando ci contestò una violazione della privacy che chiaramente non esisteva”. 

Ma per comprovarlo c'è voluto addirittura un processo, la cui sentenza è finalmente arrivata lunedì.

3 commenti:

  1. Ho letto su l’Eco di Bergamo che il sindaco Adelvalda è stato assolto. Già andare a denunciare il sindaco perchè ai propri dipendenti fa aprire la posta per protocollarla mi sembrava una cosa assurda perché uno se vuole che la posta non la legge nessuno può farsela mandare a casa sua. Se mi ricordo bene in questi ultimi anni sono state fatte diverse denunce contro gli uffici e il sindaco dando un’immagine brutta del paese.
    Ma chi li paga questi processi?
    Un po’ di tempo fa in paese si diceva che il comune ha dovuto rimborsare alla geometra le spese dell’avvocato che l’ha difesa dopo che i consiglieri di minoranza l’hanno denunciata. Come è andata a finire?
    Ma se la denuncia al sindaco l’ha fatta un consigliere di minoranza perché devo pagare io la sua denuncia, con i miei soldi delle tasse? Perché non la pagano quelli che hanno perso la causa? Ma non controlla nessuno queste spese assurde?
    Fatemi sapere, ma mi sembra che alla fine dei conti chi cerca di sputtanare persone che fanno il loro dovere fa spendere i soldi di noi contribuenti.
    Nella mia vita mi hanno insegnato che ognuno è responsabile di quello che fa e quindi questi che hanno fatto la causa adesso devono rimborsare noi che paghiamo le tasse.
    Si può sapere cosa ha speso il comune per queste cause?
    Facciamo chiarezza anche su queste cose. Perché nessuno dice niente?
    eru vaga

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  2. Gentile Eru, grazie per il contributo, che solleva un tema molto attuale, in tempi di bilanci risicati per i Comuni. E che, al contempo, investe anche una questione potenzialmente molto più articolata sull'etica d'una politica che sempre più spesso trasloca nelle aule di tribunale ed è a corto di contenuti. Quanto alle legittima richiesta da cittadino che vuol sapere quanti soldi ha speso l'Amministrazione pubblica per questi capitoli, cercheremo d'informarci al più presto.

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    1. Spulciando il sito comunale ho trovato la delibera numero 31 del 2012. Nella delibera si riconosce il debito fuori bilancio per il risarcimento delle spese legali sostenute dal tecnico comunale. Il tecnico comunale era stato assolto nel dicembre 2011 dall'accusa di falso in atto pubblico a seguito di denuncia di alcuni consiglieri di minoranza. Nella delibera ci sono i riferimenti normativi che obbligano ll'ente a risarcire il dipendente in caso di assoluzione. La somma risarcita ammonta a euro 4000 circa. Ritengo che l'ente dovrebbe sostenere un'azione per il recupero di tale somma da parte dei denuncianti. Spero di esservi stato utile.
      Lo stregatto

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