Il gruppo “Insieme per Villa d'Adda” è nato nel 1993 per libera iniziativa di un gruppo di cittadini provenienti da esperienze diverse (quasi per nessuno di tipo politico), ma con una comune volontà: mettere a disposizione un po' del proprio tempo e del proprio impegno a favore del paese.

Decisero di incontrarsi per analizzare la vita sociale e civile di Villa d'Adda e per elaborare insieme proposte che potessero migliorare il territorio e la convivenza della comunità. Furono incontri molto partecipati ed aperti a tutti senza nessuna preclusione: nel 1994 la decisione di stendere un programma e di costituire una lista civica che si potesse presentare alle elezioni comunali di quell'anno.

La lista “Insieme per Villa d'Adda” ottenne un ampio consenso da parte dei nostri concittadini e così anche nei due mandati successivi. Il gruppo che si presenta oggi agli elettori è composto solo in parte dalle persone che diedero origine a quest'esperienza: altre se ne sono aggiunte negli anni tra cui diversi giovani. Le persone sono cambiate ma i principi fondanti sono ancora gli stessi e vogliamo fermamente ribadirli oggi, nel momento in cui ci proponiamo ancora per un nuovo mandato amministrativo a servizio del nostro paese.

venerdì 3 aprile 2015

proposta di legambiente presentata il 1° Aprile al tavolo dei sindaci su italcementi



Osservazioni al Progetto Italcementi S.p.a. di valorizzazione energetica di combustibili solidi secondari (CSS) in parziale sostituzione dei combustibili fossili convenzionali utilizzati alla linea di cottura del clinker

Visto il progetto in oggetto presentato da Italcementi S.p.A. in data 15.10.2014 alla Provincia di Bergamo, tenuto conto che è in corso una conferenza istruttoria V.I.A.
Premesso che la richiesta rientra nel campo dei cosiddetti Combustibili Solidi Secondari, che andranno a produrre oltre il 50% del calore necessario al forno di cottura del clinker. Per Combustibili Solidi Secondari (CSS) sintendono i combustibili solidi prodotti da rifiuti non pericolosi, sia di origine urbana che speciale (compresi i rifiuti industriali), che rispettano le caratteristiche individuate delle norme tecniche UNI CEN/TS 15359 e s.m.i.
Con il presente documento intendiamo sottoporre alla Vs. cortese attenzione una serie di riflessioni e osservazioni al progetto articolati su cinque aree tematiche.

A)  SCALO MERCI FERROVARIO.
B)   RIDUZIONE IMPATTO AMBIENTALE DEL CEMENTIFICIO
C)   CONTROLLO DELLA TIPOLOGIA DEL CSS IMPIEGATO E DELLA FILIERA DI APPROVVIGIONAMENTO
D)  PROTOCOLLO DI SPERIMENTAZIONE
E)   ISTITUZIONE OSSERVATORIO AMBIENTALE (art. 8 LR N°5/2010)



A) SCALO MERCI FERROVARIO.
Italcementi S.p.A. ha sottoscritto una convenzione con le amministrazioni comunali della zona, in data 04.05.2012, finalizzata alla riattivazione dello scalo merci ferroviario interno allazienda. Allo stato attuale questi impegni non sono ancora attuati.
Ritenuto che trasporto ferroviario sia dimportanza primaria per un Paese che punta a migliorare la sua capacità produttiva e di coesione sociale ed è al contempo di gran lunga maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale, rispetto al trasporto su gomma.
In considerazione di un prevedibile aumento del traffico per lapprovvigionamento di CSS  (più voluminoso e a più basso potere calorifico del pet-coke) riteniamo strategico che tale autorizzazione non possa prescindere dalla preliminare attivazione dello scalo merci. Il trasporto ferroviario potrebbe essere fin da subito applicato all'approvvigionamento del PetCoke.
Si avrebbero una diminuzione dei costi ambientali dovuti al traffico e allinquinamento, ma anche di quelli sociali e sanitari dovuti agli incidenti stradali.
Deve essere fissato un percorso con tappe certe affinché si giunga nei tempi più brevi possibili allentrata in servizio dello scalo merci ferroviario. La riduzione del traffico su gomma è strategica anche dal punto di vista culturale, a maggior ragione nel contesto territoriale in cui è inserito limpianto di Calusco DAdda. Gli Enti locali potranno contribuire in misura determinante per abbreviare i tempi di attuazione dello scalo merci.



B)   RIDUZIONE IMPATTO AMBIENTALE DEL CEMENTIFICIO
La sostanziale riduzione dellimpatto ambientale del cementificio, ad oggi, è una necessità imprescindibile, indipendentemente dalla richiesta presentata. Una generale riduzione delle emissioni atmosferiche è possibile con limpiego delle migliori tecnologie disponibili, in particolare nei seguenti argomenti:
·         Un incisivo intervento finalizzato alleliminazione o riduzione delle emissioni diffuse di polveri, responsabili dellesposizione dei lavoratori e dellambiente prossimo allo stabilimento, derivanti da:
ü   movimentazione nel deposito del clinker
ü   perdite di polvere dal forno di cottura del clinker
ü   mancanza o inadeguatezza del sistema di aspirazione localizzata nella zona di carico del cemento nelle autocisterne
·         Abbattimento degli Ossidi di azoto (NOx) emessi dal forno di cottura del clinker, attraverso linstallazione, a valle dell'attuale DeNOx termico, di un impianto DeNOx catalitico. La riduzione degli ossidi di azoto, in una fonte emissiva importante come quella di Italcementi è di fondamentale importanza per limpatto ambientale. Questa classe dinquinanti, oltre a contribuire alle "piogge acide" (siamo nel parco Adda Nord), costituisce il "precursore per la formazione nellatmosfera di polveri sottili (PM10) e, per azione delle radiazioni UV solari, di formare Ozono e il cosiddetto smog fotochimico (Alchilnitrati, Perossiacetililnitrati PAN, ecc). I danni maggiori alla salute umana dovuti direttamente e indirettamente alle emissioni di NOx si verificano nei bambini: perché hanno una frequenza respiratoria maggiore, e il sistema immunitario non è ancora completo. Su chi soffre di asma: perché presentano difficoltà respiratorie. Provocano allergie e irritazioni: perché il biossido di azoto esercita il suo effetto tossico principalmente sugli occhi, sulle mucose e sui polmoni. Sulla vegetazione: perché altera gli equilibri ecologici e ambienta
·         Prescrizione di un sistema di limiti all'emissione degli inquinanti dal forno di cottura del clinker espressi come flusso di massa annuo, basati sulla concentrazione media attesa a seguito dell'applicazione del sistema SCR (es. NOx < 200 mg/Nm3S 10% O2; polveri < 2 mg/Nm3S 10% O2, NH3 < 1 mg/Nm3 10% O2) con la riduzione anche delle emissioni di microinquinanti organici.
·         Riduzione dei valori limite alla concentrazione massima degli inquinanti emessi dal forno di cottura indipendentemente dall’impiego di CSS o altro combustibile, ai livelli consentiti dall'applicazione delle MTD (NOx < 400 mg/Nm3S 10% O2, polveri < 5 mg/Nm3S 10% O2, TOC < 10 mg/Nm3S 10% O2, NH3  < 5 mg/Nm3S 10% O2, metalli tossici D.Lgs. 133/2005 < 0,05 mg/Nm3S 10% O2, PCDD/F < 0,05 ng/Nm3S 10% O2 comprensivi di  PCB dioxin like); in materia di smaltimento di rifiuti, si dovrà tenere conto anche dei valori obiettivo e valori guida stabiliti dalla D.g.r. 15 febbraio 2012 - n. IX/3019 sugli inceneritori di rifiuti. La riduzione dei valori limite alla concentrazione massima è un elemento da perseguire considerato lo stretto rapporto direttamente proporzionale tra questi valori e la salute pubblica della popolazione. Citiamo a questo proposito l’indagine ambientale ed epidemiologica svolta per valutare gli effetti delle ricadute di NOx, PM10 e PM2,5 emesse dai forni della cementeria Italcementi di Mazzano e Rezzato e che portò ad un intervento di revamping che doveva ridurre le emissioni del 75%; l'indagine epidemiologica in particolare ha dimostrato un aumento dei ricoveri ospedalieri nelle zone di ricaduta degli NOx, sia negli adulti che nei bambini. Le conclusioni dello studio indicano che per immissioni inferiori a 110 microgrammi metro cubo si sarebbero potuti evitare 105 ricoveri, pari al 38% del totale. Per questo motivo riteniamo che si debbano attivare le procedure previste dal Ministero della Salute (Decreto del 24 aprile 2013) per la valutazione del danno ambientale.
·         Nuovi limiti autorizzativi al flusso emissivo (orario/giornaliero/annuo basato sulle portate e concentrazioni effettive) degli inquinanti responsabili, in via diretta (es. polveri) e indiretta (NOx, SO2, NH3, HCl, HBr) alla formazione di PM10 nell'atmosfera; il flusso emissivo futuro dovrà essere inferiore a quello attuale.
·         Attivazione di una procedura di monitoraggio, con cadenza mensile, dei microinquinanti organici (in particolare gli organici alogenati, IPA) e bimestrale per i metalli tossici.


C) CONTROLLO TIPOLOGIA CSS IMPIEGATO E DELLA FILIERA DI APPROVVIGIONAMENTO
      Limitazione dell'autorizzazione all'utilizzo delle tipologie di CSS con contenuto di metalli tossici D.Lgs. 133/2005 inferiore o uguale a quello del PetCoke (pesato rispetto al potere calorifico) al fine di non aumentare l'emissione dei metalli tossici; con la stesura di procedure rigorose di accettazione o restituzione del carico basate sui dati forniti dal fornitore accompagnati da analisi della composizione su campioni rappresentativi
      Introduzione della tracciabilità dei combustibili utilizzati (siano essi CDR, CSS, coke di petrolio o petcoke ) dal produttore allutilizzatore. Lautorizzazione allutilizzo del CSS non può prescindere dallanalisi di disponibilità territoriale ovvero di un bacino predeterminato di produzione del combustibile - non rifiuto.
      Introduzione di procedure che indichino le modalità di gestione dei rifiuti combustibili CSS che assicurino che l'aumento dei quantitativi utilizzati, in sostituzione del PetCoke, non comporti aumento dell'inquinamento atmosferico:
      Fissazione di limiti alla quantità oraria di CSS utilizzabili; i limiti saranno espressi per ogni tipologia di RSS in relazione al tasso massimo di sostituzione del fabbisogno termico attualmente soddisfatto interamente dal combustibile solido PetCoke
       Vincolo all'utilizzo di CSS disponibili  nel bacino provinciale prima di poter accedere a fornitura extra provinciali.



D)        PROTOCOLLO DI SPERIMENTAZIONE  
Stipula di un protocollo di sperimentazione, come avvenuto in passato e come avviene in analoghe situazioni sia in Italia che nel resto dEuropa, che verifichi leffettivo miglioramento delle emissioni a seguito della progressiva sostituzione del combustibile nel forno di cottura del clinker; dovrà essere verificato anche che diminuiscano o comunque non aumentino le emissioni dei microinquinanti organici e dei metalli pesanti tossici.


E)      ISTITUZIONE OSSERVATORIO AMBIENTALE (LR N°5/10)
Riteniamo che, in caso di pronuncia di compatibilità ambientale positiva con tutte le prescrizioni e le condizioni di cui ai punti precedenti, sussistano le condizioni previste dall’art. 8, comma b, della Legge Regionale n.5/10 in materia di VIA per l’istituzione di “Osservatorio Ambientale”.
Lo scopo di tale organismo, sarà quello di verificare l’ottemperanza del progetto esecutivo alle prescrizioni e condizioni contenute nella decisione finale; di verificare la corretta attuazione del protocollo di sperimentazione; di valutare i risultati del monitoraggio e la loro corretta divulgazione al pubblico.
Si chiede fin da ora che alle attività dell’Osservatorio sia garantita la possibilità di partecipare, in qualità di uditori, i rappresentanti di associazioni portatrici di interessi diffusi, come  previsto dalla suddetta norma.
L’Osservatorio Ambientale potrà anche valutare gli esiti dei monitoraggi periodici che Italcementi svolge sulle cave di Monte Giglio e Colle Pedrino, in ottemperanza agli obblighi previsti dal decreto VIA n.8347 del 11.04.2001, riconfermati con il più recente decreto VIA n.8596 del 25.08.2009


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