Due volte primo cittadino, per altri due mandati vicesindaco. Serafino Carissimi è forse il più storico alfiere del gruppo "Insieme per Villa d'Adda". A tre mesi dalle prossime Comunali, l'esponente democratico ha annunciato la propria uscita di scena. Nel corso di questa intervista spiega perché e al tempo stesso lancia la ricandidatura del primo cittadino Adelvalda Carsaniga.
18 anni di
amministrazione cosa vogliono dire?
E’ una grande soddisfazione dedicarsi alla propria gente, cercando di dare il meglio di se stessi, e nel contempo essere arricchiti da questo rapporto giorno
per giorno, sia risolvendo piccoli problemi che affrontando grandi progetti.
Chi ringrazieresti
per questa soddisfazione?
Prima di tutto la mia famiglia che mi supportato in questi
anni, e poi tutte le persone con cui ho stabilito delle relazioni.
La tua delusione più
grande?
Come amministratore locale non ho avuto motivi di forte
delusione. Voglio però rimarcare la difficoltà di far fronte a tanti bisogni
dei cittadini quando la politica, intesa in senso più generale, mostra di non capire le loro
esigenze.
Abbiamo letto che non
avresti più intenzione di candidarti, è vero?
Come alcune delle persone a me più vicine sapevano,
da più di un anno ho maturato la decisione di portare a termine l’attuale
mandato di vicesindaco e quello di consigliere provinciale (che scadrà nel 2014, ndr) e poi lasciare la politica attiva. Certamente
non finirà il mio interesse per la Cosa pubblica ed in particolare per i
problemi sociali: è normale per esempio che io mantenga vivo, come tanti altri,
il legame con il gruppo Insieme per Villa d’Adda.
Per quale motivo hai
preso questa decisione?
Principalmente
perché ritengo di aver chiuso un ciclo e ritengo auspicabile che dopo 20 anni
di impegno attivo sia l’ora dell’avvicendamento che è anche un tema discusso a
livello nazionale. Inoltre chi mi ha dato da mangiare è la Ferrovia, dove ho lavorato
per 18 anni nelle ore notturne. Gli anni
volano e mantenere i ritmi dell’attività e del lavoro diventa sempre più
pesante.
Con gli impegni che
avevi come hai gestito le tue giornate?
La mia giornata era assai semplice: dalle 23 alle 6.30 ero
in servizio come macchinista, dormivo dalle 7 alle 10 e poi in Comune per gli
impegni di amministratore; pranzo alle
13.30 e pennichella dalle 14.30 alle 16 per poi essere in Provincia, più volte
alla settimana, alle 17. Seguiva la cena alle 20.30 ed il ciclo riprendeva
spesso con altri impegni in Comune o altrove fino all’ora di ripartire per il
lavoro. Penso proprio di aver vissuto questi anni al massimo (come dice Vasco
in una sua canzone). Ora vorrei dedicarmi, oltre al lavoro, un po’ di più alla
famiglia.
Hai qualche rimpianto
su cose del tuo privato che sei stato costretto a trascurare?
Certo, un po’ di limitazioni ne ho vissute e con me la mia
famiglia, ma comunque è valsa la pena di compiere questo sforzo per la
soddisfazione di essere stato utile alla comunità.
Con l’attuale Sindaco
come sono i rapporti?
Adelvalda è un’amica, ha tutta la mia stima e rispetto.
Abbiamo lavorato proficuamente insieme pur avendo caratteri e a volte approcci
diversi, ma abbiamo sempre condiviso gli stessi obiettivi. E dopo l’esperienza maturata spero
che continui il suo impegno.
Si vociferava che
avresti rinunciato al Comune per fare il grande salto magari in Regione o
meglio ancora in Parlamento.
Non scherziamo io sono un politico da marciapiede e già i
ruoli che ho ricoperto sono stati grandi rispetto alle mie capacità.
L’aneddoto che più ti
sta a cuore.
E’ difficile scegliere un aneddoto tra i tanti. Certo (abbozza con un sorriso sornione, ndr) che
l’aver previsto la carriera sacerdotale per il consigliere comunale Andrea Pressiani, è stato un bel colpo!
Molte persone che
hanno collaborato con te purtroppo sono venute a mancare, come le ricordi?
La morte per me ha rappresentato e rappresenta un momento
della vita che io non sono ancora in grado di affrontare con spiegazioni ed
accettazione anche perché molte volte l’ho sentita come ingiusta; mi ritornano
spesso in mente con malinconia gli amici che ci hanno accompagnato soprattutto
nella nostra esperienza amministrativa.
Parliamo
dell’opposizione consiliare.
Mah... credo che la minoranza abbia interpretato la massima ‘il fine giustifica i mezzi’ ben oltre il significato letterale, nel corso di quest'ultimo mandato. Ma sono contento che la verità sia poi sempre venuta
a galla. Comunque preferisco ricordare le cose belle.
Ma sei sicuro che nei
prossimi anni la gente non ti chiamerà ancora sindaco?
In questi anni è capitato e se capiterà ancora ci scapperà
un sorriso.
Abbandonando la
politica cosa ti mancherà di più?
Sto lasciando la politica attiva, ma non ho perso il senso
dell’impegno al servizio degli altri. E spero di essere capace di investire i
tre danari delle mie capacità in chi ne ha più bisogno piuttosto che
nasconderli sotto terra.
blog veramente molto ben fatto, i miei complimenti personali. Ricco di contenuti. Una richiesta: è possibile estrapolare qualche spezzone per articoli di giornale?
RispondiEliminaGianluca Mercuri
Bergamonews
Assolutamente sì, anzi ben venga! Qualora parlaste di noi, saremmo anche felici di linkare al sito i vostri articoli. Buon lavoro
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