Il gruppo “Insieme per Villa d'Adda” è nato nel 1993 per libera iniziativa di un gruppo di cittadini provenienti da esperienze diverse (quasi per nessuno di tipo politico), ma con una comune volontà: mettere a disposizione un po' del proprio tempo e del proprio impegno a favore del paese.

Decisero di incontrarsi per analizzare la vita sociale e civile di Villa d'Adda e per elaborare insieme proposte che potessero migliorare il territorio e la convivenza della comunità. Furono incontri molto partecipati ed aperti a tutti senza nessuna preclusione: nel 1994 la decisione di stendere un programma e di costituire una lista civica che si potesse presentare alle elezioni comunali di quell'anno.

La lista “Insieme per Villa d'Adda” ottenne un ampio consenso da parte dei nostri concittadini e così anche nei due mandati successivi. Il gruppo che si presenta oggi agli elettori è composto solo in parte dalle persone che diedero origine a quest'esperienza: altre se ne sono aggiunte negli anni tra cui diversi giovani. Le persone sono cambiate ma i principi fondanti sono ancora gli stessi e vogliamo fermamente ribadirli oggi, nel momento in cui ci proponiamo ancora per un nuovo mandato amministrativo a servizio del nostro paese.

giovedì 14 febbraio 2013

Il problema dell’acqua rugginosa

La sostituzione di un cospicuo tratto di tubature della rete idrica di Villa d’Adda, attuato dal gestore Hidrogest nel corso degli ultimi anni, aveva generato una generale aspettativa di soluzione degli annosi problemi di rottura delle tubazioni vetuste e di erogazione ai rubinetti di acqua rossa o torbida. Così, purtroppo, non è stato. Vediamo insieme più nel dettaglio perchè, cercando anche di capire come affrontare il problema nel prossimo futuro.


Se il problema delle perdite lungo la rete idrica sembra, infatti, essere stato risolto, permangono dubbi sulla soluzione del problema della cosiddetta "acqua rossa". Limitiamoci ai fatti: da una parte si riscontra, in maniera costante, nel tempo, una certa sensibilità all’argomento; dall’altra non si hanno tuttavia riscontri circa l’estensione dell’inconveniente a causa delle scarse segnalazioni purtroppo pervenute o in Comune o alla stessa Hidrogest.



Le analisi chimiche che regolarmente vengono consegnate al Comune indicano che non vi sono problemi di potabilità. Tuttavia davanti ad un lavandino o una pentola che si riempie di acqua colorata o torbida non si può che rimanere perplessi e sicuramente non si può considerare soddisfacente per il consumo alimentare, né idonea per alcuni elettrodomestici quali lavabiancherie e scaldabagni.

L’Amministrazione comunale ha più volte rimarcato ad Hidrogest la rilevanza del problema, mentre singoli cittadini hanno riportato specifici casi ed ovviamente anche la minoranza in Consiglio si è fatta a sua volta interprete delle lamentele. Hidrogest è stata invitata dall’Amministrazione a relazionare il Consiglio comunale su questa problematica: il relatore ha tra l’altro messo in evidenza che gli episodi di erogazione di acqua rugginosa talvolta sono dipesi dalle condutture della rete pubblica, talaltra dalle tubazioni all’interno delle proprietà private. Va da sé che quando il problema è originato da una conduttura della rete pubblica la soluzione deve essere a carico di Hidrogest.

Hidrogest si è impegnata a garantire l’intervento di proprio personale tecnico a fronte di ogni singola segnalazione dell’inconveniente pervenuta dai cittadini, allo scopo di accertarne la  causa specifica. S'è inoltre impegnata a riconoscere al cittadino un  indennizzo ove fosse accertato che l’eventuale danno subito sia dipeso da Hidrogest.

A fronte dell’aspettativa di un elevato numero di segnalazioni, Hidrogest ne ha riscontrate veramente poche e tutte hanno visto l’intervento del proprio personale per accertare la situazione; si riporta  solamente un caso ove il danno potesse essere stato causato da Hidrogest: il cittadino ha ricevuto quindi un indennizzo.

Tuttavia la relazione di Hidrogest ai consiglieri comunali dava un quadro problematico circa la reale possibilità di una soluzione rapida e/o definitiva al problema dell’acqua rossa: si paventava che l’inconveniente derivasse principalmente dai pozzi, situati in zona Boschetto, dai quali si pesca l’acqua immessa in tutta la rete idrica di Villa d’Adda e di qualche altro paese confinante. Ebbene; l’acqua raccolta in questi pozzi, secondo Hidrogest, presenta un tasso sia di ferrosità e di durezza così elevato che la situazione non è cambiata nonostante l’incremento della profondità di pescaggio. La soluzione, avendo Hidrogest già messo in opera gli adeguati mezzi di filtraggio ed abbattimento, per quanto riguarda il "Caso Boschetto", è stata quindi definita difficile, se non tecnicamente impossibile.

Hidrogest del 2011 ha effettuato un investimento notevole sul nostro territorio sostituendo numerose condutture,  eppure l'intervento non ha riguardato la totalità della rete idrica di Villa d’Adda: il problema può essere determinato dai depositi ferrosi lungo le tubature non sostituite che, pur periodicamente spurgate da Hidrogest, possono rilasciarli a  fronte di occasionali eventi o sollecitazioni…

Comunque, seppur comprensibile, il problema rimane tale.

Cosa intende fare la lista civica "Insieme per Villa d’Adda"


Pur a fronte di quanto sopra e al di là delle azioni prese dall’Amministrazione comunale e dalla stessa Hidrogest, il gruppo Insieme per Villa d’Adda ha discusso il problema allo scopo di accertarne la reale portata e ipotizzare le possibili o non possibili azioni per una definitiva soluzione.

Nessuno, tra i numerosi presenti alla riunione del gruppo, si è dichiarato professionalmente esperto di approvvigionamento idrico: non ci si è avventurati in proposte tecniche, s'è dibattuto piuttosto del problema della localizzazione degli inconvenienti e dei modi per ovviarvi là dove si manifestano, eventualmente con soluzioni più o meno temporanee. In ogni caso si ritiene che il termine “impossibile” per la soluzione del problema non possa essere preso in considerazione.



Se, alla luce dei dati oggi a disposizione, il problema è presente in punti diversi del Paese, ma non è più generalizzato come prima del 2011; se risultasse vera l’ipotesi che il tutto derivi dalle condutture pubbliche non sostituite; allora si ritiene che Hidrogest debba definire e finanziare un ulteriore piano di ammodernamento della restante rete, eventualmente suddiviso in più anni, fino al completo eradicamento dell’inconveniente. Meglio intervenire un po’ alla volta per aree omogenee piuttosto che attendere la possibilità di un ulteriore mega intervento, in attesa di reperire sufficienti finanziamenti.

Se il problema della ferrosità eccessiva dell’acqua derivasse invece  (o anche) dai pozzi di pompaggio, allora si dovrebbe chiedere a Hidrogest di verificare l’efficacia delle attuali procedure di trattamento delle acque prima della loro immissione nella rete di distribuzione e se vi sono nuove tecnologie eventualmente più efficaci.

In ogni caso, da una rapida ricerca in internet, emerge chiaramente come iil problema della ferrosità dell’acqua sia una problematica abbastanza diffusa: tuttavia il suo abbattimento è comunque possibile.

Fra le varie fonti, segnaliamo il sito lentech.it, che all’inizio dell’articolo riporta:  

Si presenta naturalmente in acqua in forma solubile di ferro ferroso (ferro bivalente nella forma dissolta Fe2+ o Fe(OH)+) o in forma complessa come il ferro ferrico (ferro trivalente: Fe3+ che si trova nel precipitato Fe(OH)3).  In generale, il ferro non costituisce un pericolo alla salute umana o all'ambiente, ma causa problemi di una natura estetica ed organolettica. Effettivamente, il ferro dà il colore della ruggine all'acqua, quale può macchiare biancheria, interessare attrezzature sanitarie o persino prodotti dell'industria alimentare. Il ferro inoltre dà un gusto metallico all'acqua, rendendola sgradevole per il consumo. Ecc.

Riteniamo che con Hidrogest vada riaperta la discussione sia a livello “politico” che tecnico: non tanto per capire la natura e la causa del problema dei quali siamo ormai abbastanza edotti, quanto per concordare soluzioni di breve termine e soluzioni definitive.



Dato da una parte il ridotto numero di segnalazioni, dall’altro la percepita sensibilità del paese si giunge alla conclusione che il metodo della segnalazione puntuale degli inconvenienti a Hidrogest, pur essendo utile per eventuali richieste di indennizzo e quindi da continuare in tale specifico contesto, non sia stato efficace per definire rapidamente ed esaustivamente l’estensione del problema e, soprattutto, la mappa dei segmenti di rete idrica potenzialmente causa della erogazione ai rubinetti di acqua rugginosa.


Pertanto si suggerisce che questo risultato sia meglio raggiungibile attraverso la distribuzione a tutte le famiglie di Villa d’Adda di una scheda ove ogni famiglia potrà annotare, per esempio nell’arco di un mese, il manifestarsi o il perdurare dell’inconveniente.

Questo censimento, opportunamente verificato ed analizzato, può dare a Hidrogest una serie di informazioni per la stesura e la quantificazione di un piano di intervento di breve, medio e lungo termine.
Nel frattempo si ritiene che debbano essere messe in atto delle soluzioni tampone: per esempio l’installazione di casette dell’acqua prossime alle zone ove ancora si riscontra il problema.

Per quanto riguarda l’argomento della soluzione definitiva si ritiene che il Comune possa avvalersi della consulenza di uno studio di ingegneria idraulica o di particolari professionalità a livello universitario in grado di interagire sul piano tecnico con Hidrogest in rappresentanza degli obiettivi del Comune e dei suoi cittadini. In questo modo, qualunque sia la relazione finale, ci toglieremmo ogni dubbio sulla natura delle azioni da intraprendere, sulla loro portata e sulla fattibilità pratica. 

8 commenti:

  1. TANTO FUMO,NIENTE ARROSTO....
    COME SEMPRE TANTISSIME PAROLE,MA I FATTI DOVE SONO.......L'ACQUA PULITA DOV' E'?????????????????????????????????????

    RispondiElimina
  2. Gentile lettore, riteniamo che tutte le opinioni siano rispettabili. Ma in realtà la risposta al tuo interrogativo la puoi già trovare all'interno del nostro approfondimento. Tante parole, è vero, ma che, per poter comprendere, vanno necessariamente lette. E con attenzione. Non è possibile ridurre un problema complesso a poche parole: equivarrebbe a banalizzarlo.

    RispondiElimina
  3. Un intervento su questo tema da parte del vicesindaco Carissimi è stato oggetto di un post pubblicato sul blog (http://insiemepervilladadda.blogspot.it/2013/02/acqua-rugginosa-sale-in-cattedra-il.html)

    RispondiElimina
  4. Anch’io mi auguro che il problema trovi una soluzione definitiva avendola subita. L’articolo ovviamente non risolve il problema; lo inquadra e dà delle informazioni che ho trovato interessanti. Lei commenta che sono solo parole; però così non aggiunge nulla a quanto già evidenziato nell’articolo sulle prospettive di soluzione. Intanto potrebbe dire se Lei, nel caso fosse stato o è afflitto da questo inconveniente, ne ha fatto segnalazione a Hidrogest, se questa azienda ha mandato o meno suoi tecnici e, in caso affermativo, cosa hanno rilevato e infine cosa Le hanno comunicato. Hanno risolto il suo problema? Le hanno dato delle prospettive? Può condividerle? Se poi Lei ha dei suggerimenti interessanti su come risolvere questo problema potrebbe anch’essi condividerli e ancor meglio inoltrarli alla dirigenza della società Hidrogest. Roberto

    RispondiElimina
  5. RIPORTO QUANTO DETTO DA CARISSIMI:
    ...."Dalle risultanza di questo rilevamento devono far seguito concrete proposte di soluzione nel breve, medio e lungo periodo, ma, data l’imminente scadenza dell’attuale CdA, si consiglia di riproporre questa tematica al nuovO......

    MI SEMBRA DI CAPIRECHE IL PROBLEMA NON E' RISOLTO E CHE CON IL CAMBIO DI CDA RIPRENDEREMO TUTTO DA CAPO..... BRAVI BRAVISSIM!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    C.G.A.

    RispondiElimina
  6. Ecco la replica del nostro vicesindaco:

    Non sta a me il ruolo di difensore di Hidrogest che è un’azienda pubblica partecipata da 33 Comuni i cui sindaci nominano il CDA, però vanno precisati alcuni aspetti.

    Intanto la nostra amministrazione ha riproposto il problema all’attuale Presidente, all'Amministratore Delegato ed al Direttore tecnico (che non cambia ad ogni rinnovo del Consiglio di Amministrazione).

    Intanto, una prima azione è stata disposta e concordata dall’attuale presidente con il proprio amministratore delegato ed il proprio direttore tecnico e l’assicurazione datami è che sarà posta in essere a breve, come riportato nel mio precedente comunicato.

    Le risultanze che ne scaturiranno saranno immediatamente disponibili al nuovo CDA che avrà da subito gli elementi per compiere le sue valutazioni.

    Di conseguenza il Comune avrà la possibilità di riprendere la discussione del problema col nuovo Presidente in continuità con quanto avviato col precedente, cioè disponendo tutti di elementi concreti e condivisi.

    Così come abbiamo ottenuto nel recente passato ingenti investimenti da Hidrogest sul nostro territorio (ristrutturazione rete idrica e depurazione delle acque fognarie) non mancheremo certo di centrare anche questo obiettivo.

    Serafino Carissimi

    RispondiElimina
  7. Mi suona un po' stonata l'asserzione che non sarebbero state inviate segnalazioni, poiché personalmente ne ho inviate direttamente a Hidrogest,senza ricevere risposta alcuna (cosa che sarebbe stata quantomeno gentile ed educata oltre che dovuta), né avere un tecnico che, come dite, sia venuto ad informarsi.
    Aspetto fiduciosa il compiersi di tanti buoni propositi, sia da parte di questa amministrazione che, eventualmente, della prossima futura entrante...

    RispondiElimina
  8. Se ricordo bene dai miei studi di igiene,il fenomeno dell'acqua rugginosa dipenderebbe dalla ptroliferazione nella conduttura di un germe parassita/saprofita che produrrebbe radicali di ferro non so se trivalente o bivalente.Augusto Sabatini.Pediatra.Sulmona (Aq)

    RispondiElimina

Tutti possono lasciare commenti. In caso di interventi generici o di domande poste al gruppo, sarà possibile pubblicare come “utente anonimo”, firmando però comunque col proprio nome (oppure solo in questo caso utilizzando anche uno pseudonimo) al termine del commento.

Per veder pubblicati interventi di carattere più prettamente politico o che chiamano in causa persone, scelte amministrative o problematiche specifiche, sarà invece necessario iscriversi a Google e certificare il commento attraverso il proprio “Google account”. Una volta inserito, il commento rimarrà in sospeso fino all’approvazione.

Commenti con contenuti ingiuriosi o diffamatori non saranno naturalmente pubblicati (ma comunque registrati eventualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria). Non saranno altresì pubblicati commenti offensivi della dignità di soggetti e/o gruppi, insulti e affermazioni denigratorie, scientemente false o delle quali è impossibile provare la verità, e ancora minacce o attacchi violenti verso terzi.